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Pradella si fa bella

Martinelli, Palazzi e Mastromarino presentano il progetto di Corso PradellaNuovo look per Corso Vittorio Emanuele II. Il sindaco Palazzi ha presentato il progetto di come sarà il nuovo volto di Pradella.

La riqualificazione di corso Vittorio Emanuele scatterà dal prossimo aprile e cambierà il volto a uno dei principali accessi al centro storico. Il progetto, i lavori e i rendering sono stati presentati martedì 6 dicembre in Comune dal sindaco di Mantova Mattia Palazzi affiancato dall'assessore comunale ai Lavori pubblici Nicola Martinelli e dal dirigente Carmine Mastromarino. Il cantiere durerà circa 16/18 mesi, ma i lavori avverranno a step, anche di notte, e a passaggi condivisi con i commercianti.

"L'intervento in oggetto – ha detto Palazzi – vuole dare forza e valore alla principale direttrice di ingresso al centro storico". L'obiettivo è dare a Pradella un'identità, gerarchia tra le parti, organizzazione dei percorsi e ricchezza percettiva. La città ha bisogno di tali luoghi, spazi fisici e percettivi nei quali il cittadino possa orientarsi nello spazio urbano, muoversi, incontrare gli altri; uno spazio nel quale "sentirsi protetto, sentirsi a casa". Il progetto si innesta così sulla lettura attenta della morfologia e dei "meccanismi" del luogo, al fine di minimizzarne gli aspetti di disagio e potenziarne al massimo le possibilità di recupero. In particolare il progetto punta a far convivere una mobilità carrabile adeguata insieme ad una riappropriazione fisica e percettiva dello spazio urbano da parte del cittadino. Tale scelta aspira a restituire la città alle persone, migliorando anche la fruibilità degli esercizi commerciali disposti ai lati, consentendo al contempo l'attraversamento e la sosta carrabile.

Scelta primaria del progetto, l'annullamento dei dislivelli tra marciapiedi e sede stradale. La continuità della quota assicura infatti una percezione "allargata" dello spazio a disposizione del pedone, oltre ad annullare le barriere architettoniche; la presenza di elementi separatori (paletti, fioriere, sedute), oltre ad un possibile trattamento della superficie del cordolo di bordo, assicura- no comunque la sicurezza di fruizione degli spazi pedonali (peraltro separati dalle corsie di traffico vero e proprio dagli stalli di sosta delle auto, legati quindi ad una mobilità più "lenta"). Tale complanarità tra strada e marciapiedi consente anche una ampia flessibilità in relazione a future scelte: sarà infatti possibile in futuro trasformare eventualmente una o entrambe le zone dedicate ai parcheggi in altrettante piste ciclabili dedicate, così importanti in questa direzione a collegare il centro con la stazione e il lungo lago.

È poi possibile immaginare una valorizzazione delle attività commerciali (presenti o di futuro insediamento) quali bar e ristoranti e altro, con l'introduzione di aree specifiche per dehor e distese estive ad occupare temporaneamente il prospiciente spazio della fascia parcheggi, generando una maggiore vitalità del viale e facilitandone così una percezione più "urbana". Tale soluzione vuole restituire quella percezione "allargata" del Viale che risulta evidente anche da alcune foto d'epoca (primi del Novecento), dalle quali si evince una sostanziale continuità dei livelli tra marciapiedi e sede stradale, pur nella differenziazione dei materiali. Il progetto prevede la completa ripavimentazione dell'intera area di intervento, con sostanziale mantenimento dei materiali ad oggi utilizzati, seppur in formati e disposizioni più opportuni. Si conferma l'utilizzo prevalente del porfido, già ad oggi presente sul viale e rintracciabile quale materiale di riferimento anche in foto d'epoca del viale. Esso viene tuttavia articolato in tre diverse pezzature e modalità di posa, a garantire al contempo continuità cromatica e separazione fisica.

Per le aree dei marciapiedi si prevedono lastre con posa a correre (anzichè ad opus incertum), con finitura a vista a taglio sega, di larghezza 30 cm fissa e lunghezza variabile tra 40 e 60 cm, spessore 3/6 cm; la posa avverrà su malta cementizia di allettamento sp.6 cm. e successiva boiaccatura cementizia delle fughe con cromie negli stessi toni del porfido. Per la aree a fianco destinate ai parcheggi si prevedono lastre con posa a correre e pezzatura più piccola, con fughe trasversali allineate a quelle dei marciapiedi (larghezza 30 cm fissa) e lunghezza variabile tra 15 e 30 cm, spessore 5/8 cm; la posa avverrà con le stesse modalità. Per la sede stradale si conferma la pavimentazione a cubetti con posa ad archi contrapposti, prevedendo il recupero di circa il 70% dei cubetti attualmente in loco, opportunamente puliti; la posa avverrà su strato di allettamento costituito da frantumato di roccia in granulometria 3/6 mm, per uno spessore totale di 5/6 cm. Gli interstizi saranno costipati dello stesso inerte di granulometria più fine (2/4mm), sigillato con resina poliuretanica incolore e trasparente.

Solo in corrispondenza degli attraversamenti pedonali la posa dei cubetti avverrà per file parallele, a consentire un fissaggio migliore e più rifinito della pitturazione bianca delle strisce pedonali, come da normativa vigente del codice della strada. I cordoli di separazione tra marciapiedi e sede stradale in Granito di San Fidelino (materiale già presente in altri viali del centro storico, come richiamato nella relazione storica) verranno smontati e ricollocati (sempre sul bordo del marciapiedi), così come le altre parti già presenti in pavimenta- zione lapidea, ossia le pedane corrispondenti ai passi carrai e gli imbocchi alle strade laterali. Dello stesso materiale verranno realizzati i cordoli di separazione tra la fascia destinata ai parcheggi e la carreggiata, così come il cordolo che andrà a costituire la linea di mezzeria della strada. La raccolta dell'acqua avverrà con caditoie a griglie (in numero superiore alle attuali caditoie, ad assicurare comunque uno scolo efficace e veloce delle acque meteoriche) collocate sul bordo interno della fascia a parcheggio, punto di compluvio della strada su entrambi i lati. La nuova sezione stradale infatti mantiene inalterate le quote attuali dei marciapiedi e della mezzeria stradale, che vengono a raccordarsi appunto sulle linee di compluvio corrispondenti ai bordi della carreggiata stradale.

Il progetto prevede poi la realizzazione di alcune piazzole (che avanzano ad occupare anche lo spazio parcheggi) proprio in lastre di granito – una pavimentazione quindi più "nobile" e luminosa - ad accentuare e a valorizzare alcune presenze architettoniche disposte lungo il viale; esse sono di fronte alla chiesa di Sant'Orsola così come di fronte a quella di Ognissanti, ad assicurare un mi- nimo spazio di sagrato e di respiro ai due edifici, ed evitare al contempo il mortificante permanere di auto in sosta proprio di fronte ai portali di accesso.

La due chiese, che dovrebbero rivestire un ruolo importante nella scenografia urbana, appaiono infatti ad oggi quali elementi fra i tanti anziché presenze ordinatrici, e la loro presenza non è in alcun modo segnalata o "anticipata". Crediamo dunque che anche una valorizzazione dello spazio urbano con un accento nei materiali, consenta a definire meglio lo spazio del sagrato quale luogo privilegiato dell'incontro. Un ulteriore spazio "dilatato" a piazzola è previsto di fronte al palazzo di stile neoclassico che dà acceso ai Giardini pubblici Valentini. La chiesa di Ognissanti, all'inizio di Corso Vittorio Emanuele, si affaccia poi su uno spazio in cui il viale si allarga sul lato nord in una sorta di piazza lineare. Oggi in parte "bloccato" da tante presenze non valorizzanti (pensilina autobus, segnaletica varia, edicola, tripla corsia carrabile), tale spazio ha le potenzialità per diventare un luogo più sereno ed aggregante. Il progetto lavora sulla "pulizia" dello spazio, mentre prevede l'inserimento di alcune alberature, che ombreggiano la sosta e alcune sedute e alleggeriscono lo spazio della scena urbana. Si pensa ad essenze a tronco sottile, leggere, rustiche e veloci nello sviluppo ad assicurare ombra sulle sedute (Acer Campestre, Celtis Australis).

Anche per quanto attiene Largo di Porta Pradella crediamo sia rilevante ridurre tutti i segni "accessori", con la proposta di rimuovere cartelli, segnaletica non indispensabile al fine di riconfigurare al meglio uno spazio di accoglienza e di ingresso alla città. Seppur tale spazio risulti ad oggi un po' "anonimo", troppo dilatato tra il palazzo della Borsa Merci su un lato e una palazzina più anonima sull'altro e segnato dalla presenza centrale di una fontana allungata, crediamo esso possa essere riportato ad una sua unitarietà e organicità con il trattamento dei materiali di pavimentazione ed un loro raccordo con l'organizzazione dei marciapiedi su Corso Vittorio Emanuele, realizzando così un ingresso più riconoscibile e omogeneo al viale e alla città.

UNO SPAZIO PUBBLICO PER TUTTI

L'annullamento di salti di quota tra pavimentazioni è finalizzato ad una fruizione più libera dello spazio urbano da parte di tutti i cittadini, e quindi anche a facilitare l'utilizzo degli stessi spazi da parte di persone con disabilità o difficoltà motorie (con l'eliminazione di gradini, scivoli, raccordi). I muri continui costituiti dagli edifici in cortina ai due lati, oltre alla configurazione rettilinea del viale, costituiscono poi una guida naturale per la fruizione da parte di persone non vedenti o ipovedenti.

Il presente progetto prevede quindi lo spostamento di arredi (cestini,..) o ingombri attualmente accostati ai muri: la previsione di posti per cicli e motocicli in specifiche aree sulla fascia "parcheggi" persegue infatti l'obiettivo di "liberare" i muri degli edifici da ostacoli. Al contempo, gli arredi collocati sul lato esterno della fascia a marciapiedi (sedute, fioriere, cestini), unitamente alla previsione di paletti dissuasori e al cordolo di bordo in granito (e quindi cromaticamente contrastante), costituiscono elementi di divisione rispetto alla fascia dei parcheggi. Al contempo è prevista l'inclusione all'interno nelle pavimentazioni di percorsi tattili con sistema di codifica LOGES, in corrispondenza di incroci, attraversamenti pedonali, interruzione dei muri laterali.

L'ARREDO URBANO, IL VERDE E L'ILLUMINAZIONE

L'arredo urbano riveste un ruolo importante nel configurare Corso Vittorio Emanuele quale spazio pubblico urbano organicamente collegato al centro, anzichè un mero asse di penetrazione alla città. Grazie all'ampliamento dei marciapiedi, conseguito nel definire una sezione costante di 8.50 m alla sede stradale, si recuperano infatti spazi sul bordo degli stessi capaci di ospitare sedute e fioriere. Le sedute sono elementi stereometrici con finitura in legno da esterno, con possibilità di inserire schienali. La loro collocazione è stata distribuita lungo il viale, con ambiti di maggior "concentra- zione" in corrispondenza di ambiti urbani di più ampio respiro o in corrispondenza di luoghi di più facile aggregazione sociale.

In particolare si prevede un sistema di sedute collegate tra loro in corrispondenza della piazza lineare posta sulla testata ovest del viale, alternate a qualche alberatura a garantire spazi di ombra. Tutti gli arredi (quali paletti dissuasori, cestini rifiuti, portabici e fioriere stesse) sono in acciaio corten, quindi con cromie coerenti con la pavimentazione in porfido nonchè con gli arredi già predisposti nelle strade e piazze del centro storico.Solo per i dissuasori in corrispondenza delle piazzole in granito (di fronte alle due chiese) è prevista una tipologia diversa, ossia blocchi più bassi in granito a garantire una continuità materica.

L'illuminazione del viale ad oggi è già garantita dai fari collocati sotto-gronda sugli edifici di bordo; il presente progetto non prevede dunque di intervenire sulla illuminazione generale, che sarà oggetto di future manutenzioni e cambiamento dei corpi illuminanti stessi con equivalenti ad alta efficienza e basso consumo. Integrazioni più puntuali e scenografiche, con luci collocate a terra (tipo segna passo) e sotto le sedute, sono previste nella piazza lineare di ingresso di Corso Vittorio Emanuele, in corrispondenza dei due sagrati, nonché a segnalare i passaggi pedonali.

LA VIABILITA'

La viabilità generale viene sostanzialmente riconfermata. Corso Vittorio Emanuele II rimane a due corsie; la sezione stradale viene tuttavia leggermente ridotta, pur mantenendo una larghezza utile di 8.50 m. Le soste degli autobus vengono confermate, seppur razionalizzate, in accostamento nella fascia dedicata ai parcheggi con stallo dedicato. Viene poi mantenuta e riorganizzata la possibilità di spazi sosta per le auto per un numero totale di stalli di 101 posti; in più sono confermati gli n.8 posti dedicati per disabili; le aree di carico-scarico rimangono n.10 (Totale posti 119). Per ridurre l'impatto della segnaletica orizzontale, pur nel pieno rispetto della normativa vigente del codice della strada, il presente progetto prevede l'utilizzo di calotte omologate diam. cm 12, antiscivolo, colorate, al fine di segnalare i parcheggi (poste tra gli incroci degli stalli stessi). Lungo il viale - in specifiche aree dedicate sulla fascia "parcheggi" - sono previsti parcheggi per biciclette per circa 40 unità.

Ecco i rendering di come diventerà Corso Pradella

Ultima modifica il Mercoledì, 07 Dicembre 2016 14:54

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