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Bassorilievi restaurati e riconsegnati alla città In evidenza

Nenci, Sodano, Benetti, Seguri e la maestra FrancaI bassorilievi di Nenci, Seguri, Sabbadini e Lazzarini sono tornati alla loro originaria collocazione presso lo stabile di via Visi, oggi sede dei Lavori Pubblici.

E così mercoledì 27 maggio si è tenuta una breve cerimonia di presentazione dei quindici pannelli con bassorilievi di ceramica smaltata a fuoco che decorano, oggi, il salone degli uffici di via Visi e che furono commissionati dal Comune di Mantova nel corso del 1963 agli artisti Albano Seguri, Enzo Nenci, Selvino Sabbadini e Cesare Lazzarini con l'intento di abbellire la nuova Scuola Elementare "Maurizio Gonzaga" di Te Brunetti, inaugurata nel novembre dello stesso anno.

Alla presentazione della ricollocazione delle opere d'arte erano presenti il sindaco di Mantova Nicola Sodano, il direttore dei Musei Civici Stefano Benetti, i dirigenti comunali Irma Pagliari e Carmine Mastromarino e Augusto Morari che si è occupato del restauro dei pannelli. Presenti anche alcuni familiari degli artisti scomparsi, Giorgio Nenci (figlio di Enzo) e Alberto Seguri (figlio di Albano) e la maestra Franca Salami in Morandini, che con emozione ha ricordato l'inaugurazione e la prima collocazione dei bassorilievi nel 1964.

La storia delle opere, poi, è stata ricostruita dal sindaco Sodano e da Benetti. I bassorilievi erano stati pensati per l'abbellimento della nuova scuola di Te Brunetti e la scelta degli artisti fu affidata ad una Commissione, appositamente istituita, composta dall'allora sindaco Luigi Grigato, dal Soprintendente di Palazzo Ducale Giovanni Paccagnini e dal Direttore dell'Ufficio Tecnico del Comune Francesco Panelli. Tra gli artisti coinvolti vi era inizialmente anche Aldo Bergonzoni che declinò l'invito, per altri impegni, a favore di Nenci. Stabilito l'importo di 80 mila lire per ognuna delle 15 opere, nel settembre 1963 la Commissione ha proceduto ad assegnare ad ogni artista il numero e i soggetti dei pannelli da realizzare: 6 a Enzo Nenci (tre momenti di vita familiare e tre momenti di attività creativa); 3 ad Albano Seguri (raffiguranti Bambini che giocano al pallone); 3 a Selvino Sabbadini (Pinocchio in tre momenti scolastici) e 3 a Cesare Lazzarini (raffiguranti due ragazzi che studiano, due ragazzi che giocano al pallone e due ragazzi che osservano la carta geografica d'Italia). Nel settembre del 1964 le opere, di un metro per un metro ciascuna, venivano intelaiate dagli artisti e ancorate alle pareti della scuola. A seguito della chiusura dell'elementare di Te Brunetti e in funzione della riconversione a sede dei Lavori Pubblici, nel corso degli anni Novanta i pannelli furono rimossi dalle pareti e collocati in più depositi.

Nel tempo si perdeva la memoria storica di queste opere finchè, grazie ad una ricerca condotta presso l'Archivio Comunale da Stefano Benetti, si è provveduto, dunque, a recuperare i 15 pannelli. Non solo, sono stati restaurati da Augusto Morari e quindi ricollocati nella loro sede e posizione originaria. Questo grazie anche al contributo fondamentale della maestra Franca (che ha fornito le immagini d'epoca del salone della scuola con le opere appese) e alla collaborazione del settore Lavori Pubblici del Comune di Mantova. A ricordo della ricollocazione è stato realizzato e posizionato nel salone degli uffici comunali di via Visi un totem che spiega la genesi delle opere.

Ultima modifica il Giovedì, 28 Maggio 2015 17:43

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