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Ricordati i 35 mantovani caduti sul fronte macedone nella Prima guerra mondiale In evidenza

Cotifava e il generale Parmiggiani a SaloniccoEsperienza esaltante ed emozionante nel contempo. Ѐ quella vissuta dalla Delegazione tornata giovedì 11 maggio dopo il Viaggio della Memoria per ricordare ed onorare il sacrificio di 35 soldati mantovani sul fronte macedone durante la Prima guerra mondiale.

“Tasselli tragici della storia per ricordare alle giovani generazioni come si è arrivati a costruire l’attuale Europa unita nella pace e nella democrazia”, così Massimo Allegretti, presidente del consiglio comunale aveva presentato il progetto in conferenza stampa che si è tenuta prima della partenza. Parole condivise anche dal vice sindaco Giovanni Buvoli. E questo messaggio ha cercato di trasmettere la Delegazione sia in Bulgaria, in casa del nemico di allora, che in Grecia, dove sbarcarono le truppe italiane e nell’attuale Repubblica di Macedonia, teatro degli scontri più sanguinosi.

In tutte le occasioni: ai piedi dei monumenti ai caduti di Salonicco, Sofia e Brod; con la nostra ambasciatrice in Bulgaria Giuseppina Zarra; nell’incontro con il sindaco di Novaci, Stevche Stevanovski, il capo delegazione Fabio Cotifava ha consegnato il gagliardetto con lo stemma di Virgilio. Simbolo di condivisione di cultura ed amicizia.

Il momento più commovente, nell’anniversario della battaglia del 9 maggio 1917, l’alzabandiera sotto una pioggia scrosciante con l’inno di Mameli e le note del Silenzio in sottofondo nei pressi di quota 1.050 dove in poche ore morirono 2.500 soldati italiani. Apprezzamenti per l’iniziativa sono arrivati anche dal console onorario Christos Sarantoupoulos, dal vice presidente della Società Dante Alighieri in Grecia Ilias Spyridonidis e dal generale Giovanni Parmiggiani, a capo del contingente italiano della Forza di Reazione Rapida della Nato di stanza a Salonicco , “un quasi mantovano” – come si è definito, nativo di Novellara.

Tutti presenti alla deposizione della corona in memoria della 35° divisione inviata sul fronte macedone che ebbe 8.000 caduti di cui 2.800 riposano nel cimitero militare di Salonicco.

La Delegazione era composta oltre a Cotifava, da Caterina Moccia, presidente dell’ANMIG (Associazione Mutilati ed Invalidi di guerra); Corrado Andreani in rappresentanza dell’UNCI (Unione Cavalieri d’Italia), di Assoarma, delle Guardie d’onore al Pantheon e dell’Associazione Artiglieri; l’editore Valerio Sometti, l’ex preside Vincenzo Dalai e dal medico Luigi Battisti.

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