Ad accogliere la cassetta di metallo di 60 centimetri per 30 avvolta dalla bandiera tricolore italiana c'erano i parenti più vicini, a partire dai figli Giuseppe e Fausta, con i nipoti Stefano e Claudio, il presidente del consiglio comunale Giuliano Longfils, l'assessore comunale al Welfare Roberto Irpo e il dirigente Ernesto Ghidoni. Longfils ha tenuto una breve commemorazione davanti al picchetto d'onore della polizia locale e al gonfalone del Comune di Mantova ricordando le tappe principali della sua vita. E' stato prima militare in Grecia, poi deportato come prigioniero in Germania, fino alla morte in un lager.
"Finalmente il ministero tedesco ha dato il via libera alla riesumazione dei resti - ha sottolineato Longfils -, ora lo possiamo onorare e qui potrà ritrovare pace e serenità". Prima della tumulazione nel loculo dove riposa la moglie, il vicario parrocchiale di San Pio X don Simone Zacchi ha tenuto una cerimonia religiosa che si è conclusa con la benedizione. Giavazzi era nato a Romanore il 14 aprile del 1907 in una famiglia contadina.