Si sono tenuti due momenti in città, giovedì 10 febbraio, per commemorare le vittime del massacro delle foibe nel Giorno del Ricordo. La prima cerimonia si è svolta nei Giardini vittime delle foibe e profughi istriani, fiumani e dalmati, nei pressi del Castello di San Giorgio, dove le autorità cittadine hanno deposto una corona d’alloro. A rendere omaggio, schierati in prima fila, sono stati il sindaco di Mantova Mattia Palazzi, il prefetto Michele Formiglio, il questore Giannina Roatta e i presidenti della Provincia Carlo Bottani e del Consiglio Comunale di Mantova Massimo Allegretti. Presenti i rappresentanti delle Forze dell’ordine, della Polizia Locale e dei familiari e delle associazioni vittime e profughi istriani, fiumani e dalmati. Nel Giardino, per la cerimonia, sono stati esposti anche i Gonfaloni di Comune e Provincia.
Poi, le commemorazioni sono continuate presso l’Auditorium del Conservatorio Campiani, in via Conciliazione 33, con gli interventi del sindaco Palazzi, del presidente della Provincia Bottani e del presidente del consiglio comunale Allegretti. La prolusione è stata a cura del professore ordinario di Storia contemporanea, all’Università di Milano, Roberto Chiarini sul tema: “Foibe ed esodo. Una storia negata”, che ha storicizzato il periodo e il contesto per far comprendere al meglio il passato e dargli un "senso". "Una vicenda tragica e orrenda - ha sottolineato -, che non si vuole assolutamente giustificare o difendere, ma che può essere capita solo se si inserisce nella catena storica". Prima degli interventi istituzionali, un allievo del Campiani ha suonato due toccanti brani con la fisarmonica, mentre l'intervento diretto del profugo istriano Dino Grebaz ha aperto l'incontro.
“Ricordiamo oggi il dramma vissuto durante e dopo la seconda guerra mondiale – ha detto il primo cittadino – da tanti italiani ingiustamente privati delle loro proprietà e del concetto stesso di patria. Esposti al pericolo di rappresaglie feroci, talvolta uccisi in uno stillicidio di delitti causati dalle ragioni più ignobili. Continuiamo dunque a ricordare – ha sottolineato infine Palazzi –, affinché i tempi della sopraffazione e dello sterminio non ritornino mai più. Rendiamo un partecipe omaggio alle vittime, ai loro discendenti, a chi custodisce nel cuore o nelle pagine un terribile resoconto. Affinché il seme della libertà e del rispetto della unicità di ogni donna e uomo sia salvo, di generazione in generazione, da persona a persona”.
Alle cerimonie hanno preso parte, tra gli altri, assessori e consiglieri comunali e provinciali di Mantova, familiari e rappresentanti delle associazioni vittime e profughi, oltre a vari cittadini. "Una sciagura nazionale - ha detto Bottani -, alle vittime e ai profughi va il mio pensiero partecipe e commosso", poi ha letto alcune testimonianze dirette ricordando i 250mila esuli. “Anche quest’anno – ha sottolineato Allegretti – abbiamo reso omaggio alle vittime delle foibe, al fine di conservare e rinnovare la memoria di quella tragedia e dell’esodo di istriani, fiumani e dalmati dalle loro terre”.