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A sostegno delle donne vittime di violenza

I relatori al PomaE' stato presentato giovedì 20 febbraio il progetto Donna Vi.Vi. per accogliere le donne vittime di violenza.


Il progetto consiste in un percorso attivato al Pronto Soccorso dell'ospedale di Mantova per accogliere e sostenere le donne vittime di violenza fisica e psicologica. Il progetto, che vede la partecipazione del Ministero Pari Opportunità, prevede accorgimenti per garantire la riservatezza, formazione degli operatori e interventi sinergici sul territorio. I dati parlano chiaro: nel 2013 almeno una donna al giorno si è presentata al Carlo Poma per denunciare una violenza o un maltrattamento. I numeri mantovani, presentati a congressi nazionali, si allineano con quelli raccolti da altri centri nel nord e centro Italia. Si registra un caso al giorno nel Mantovano.

L'iniziativa è stata illustrata dall'assessore regionale alle Pari Opportunità Paola Bulbarelli nella Direzione Generale del Poma. Sono intervenuti tra gli altri: per l'Azienda Ospedaliera il direttore generale Luca Stucchi, il direttore amministrativo Anna Gerola, il direttore del Dipartimento Emergenza-Urgenza Mario Luppi e il medico referente del progetto Angela Furini; il direttore sanitario Asl Maurizio Galavotti, il sindaco di Mantova Nicola Sodano. La partecipazione al Bando del Ministero delle Pari Opportunità è stato lo stimolo per dare vita a un piano formativo culminato nella realizzazione del percorso aziendale dedicato alle vittime di violenza di genere.

Questo percorso mette al servizio della donna e del suo contesto familiare e culturale risorse propriamente aziendali, nonché l' attivazione di sinergie territoriali. Il percorso formativo è iniziato nel 2013 con lo scopo di attivare una serie di azioni coordinate in supporto delle vittime di violenza e maltrattamento. Il territorio in cui si inserisce il progetto è quello della provincia di Mantova. Si tratta di un territorio che vede mettere in campo notevoli sforzi per contrastare la violenza sulle donne, un fenomeno serio e diffuso anche nella provincia virgiliana.

Secondo i dati fomiti dal Telefono Rosa di Mantova negli ultimi tre anni, è stata dato ascolto 360 donne tra i 35 e i 60 anni con problemi di violenza in ambito familiare (più del 70%) che spesso si manifesta sotto più forme contemporaneamente: violenza fisica, psicologica, economica, sessuale. Le donne che la subiscono appartengono a ogni classe sociale e a ogni fascia di età e hanno difficoltà a denunciare le violenze che subiscono: per vergogna, perché le umiliazioni subite e la paura che la violenza si ripeta annientano l'autonomia e l'autostima e per timore del giudizio sociale.

La violenza sulle donne, soprattutto quella domestica, viene legittimata e rimane circondata da omertà, silenzio e luoghi comuni. Questa dinamica è particolarmente vera per il territorio di riferimento, in cui può accadere che la vittima, l'aggressore e l'operatore sanitario si conoscano, con gli evidenti impatti emotivi (per l'operatore stesso) e le resistenze (per la vittima) che questo comporta.

Il progetto ha coinvolto i professionisti del Dipartimento Emergenza-Urgenza e del Dipartimento Matemo-Infantile prevedeva due fasi: percorso formativo e implementazione della procedura per la gestione delle donne vittime di violenza nelle strutture di Pronto Soccorso dell'Azienda ospedaliera Carlo Poma. A conclusione dell'iter la procedura prevede la possibilità di ricovero precauzionale e la possibilità di affido diretto alle associazioni territoriali.

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