PIAZZA SORDELLO. Gli studenti si sono radunati intorno ad una catasta di valigie e di scarpe che richiamavano le deportazioni. All'appuntamento sono intervenute tutte le classi dell'istituto che quest'anno comprende anche le scuole di Cartelbelforte, il presidente della Comunità Ebraica Emanuele Colorni, il dirigente scolastico Roberto Archi, i sindaci di Mantova Nicola Sodano e di Castelbelforte Graziella Bussolini e il presidente del consiglio provinciale Simone Pistoni. "E' un giorno importante - ha detto Sodano - perchè oggi ricordiamo una pagina della storia che non si deve ripetere". Gli studenti hanno messo in scena uno spettacolo al centro della piazza, mentre una studentessa accompagnata da un gruppo musicale si è esibita con una canzone. L'istituto scolastico è dedicato alla bambina mantovana deportata e uccisa in un lager.
SINAGOGA. Alla Sinagoga "Norsa" di via Govi si è tenuta la commemorazione in memoria dei 42 ebrei deportati da Mantova il 5 aprile del 1944. A ricordarli è il presidente Colorni, alla presenza del prefetto Carla Cincarilli, del vescovo di Mantova monsignor Roberto Busti, del consigliere regionale Annalisa Baroni, del sindaco Sodano, del presidente del consiglio comunale Giuliano Longfiis e di quello provinciale Simone Pistoni. Il cantore della sinagoga di Verona, Angel Julio Harkatz ha intonato il canto di preghiera per i martiri della Sohah El Maleh Rachamim (Dio Re misericordioso).
PREFETTURA. In Prefettura sono state consegnate le medaglie ai sopravvissuti dei lager ha fornito l'occasione per ascoltare le storie di chi ha vissuto l'orrore sulla pelle. I sopravvissuti premiati dal Prefetto Cincarilli sono: Ermes Rigoletti, Sergio Previdi, Ennio Bortolato, Eusebio Bellodi, i fratelli Elio e Antonio Maramotti, Giacomo Ferrari e Antonio Malagola (dal Comune di Suzzara), Annibale Cani (dal Comune di Porto Mantovano), Cesare Frizzelli, Mario Castellini (dal Comune di Canneto) e il padre del sindaco di Suzzara Wainer Melli che ha ritirato l'onorificenza del genitore, Atos, con profonda commozione. Alla cerimonia ha partecipato anche il presidente del consiglio comunale di Mantova Longfils.
STAZIONE. Lo sterminio di centinaia di migliaia di persone di etnia rom e sinta, operato sistematicamente dai nazisti durante il secondo conflitto mondiale, è stato ricordato alla stazione ferroviaria di Mantova al binario 1. Da questo luogo partivano i treni carichi di uomini, donne e bambini destinati ai campi di sterminio. La cerimonia è stata organizzata dall'associazione Sucar Drom. All'evento hanno partecipato il Prefetto Cincarilli, il sindaco di Mantova Sodano di Mantova, il presidente del consiglio provinciale Pistoni, il presidente della Comunità Ebraica Colorni. Le deportazioni, le torture e lo sterminio nei lager sono stati rievocati con le canzoni evangeliche dei sinti e con le parole dei pastori Jenny Grisetti e Airis Ferrari, oltre che dagli interventi di Colorni, del prefetto Cincarilli, del sindaco Sodano e del presidente del consiglio provinciale Pistoni. "La nostra presenza - ha sostenuto Sodano - simboleggia la grande sensibilità dei mantovani su questo tema". Alla cerimonia ha preso parte anche il presidente del consiglio comunale Longfils e numerosi consiglieri comunali di Mantova.
BIBIENA. Infine, la Giornata della Memoria è stata ricordata dal consiglio comunale e provinciale congiunti al Bibiena. La seduta è stata aperta dai presidenti Longfils e Pistoni. Quindi hanno parlato il sindaco Sodano e il presidente della Provincia Alessandro Pastacci. "La giornata della memoria rende onore - ha sottolineato Sodano - e rende in qualche modo giustizia ai milioni di vittime del nazifascismo ma non è un risarcimento: è la testimonianza viva che rendiamo a noi stessi e alle nostre nuove generazioni, per fissare bene nella mente di tutti e di ciascuno che l'intolleranza, l'odio razziale, la negazione del diritto all'esistenza di un qualunque essere umano è una barbarie intollerabile. Per descrivere quella pagina di storia si usano i termini più infami: genocidio, bestialità, sterminio, olocausto. Ma ancora i negazionisti alzano la testa, sfruttando la debolezza morale e culturale di giovani, e meno giovani, per ignoranza, calcolo politico o sconsiderata volontà di protagonismo". Ed ha aggiunto il primo cittadino: "In via Roma abbiamo scoperto lo scorso anno una targa per aggiornare il triste elenco dei mantovani mandati a morire nei lager nazisti. Mantova era, come oggi, una città tranquilla e umana a fine ventennio: eppure molti nostri concittadini vennero mandati nei campi di sterminio. Fare memoria oggi dell'olocausto significa ricordare che l'intolleranza è un nemico subdolo e letale".
Anche Pastacci ha evidenziato l'importanza della Giornata della Memoria ed ha valorizzato il fatto che a Mantova gli eventi coinvolgono tante istituzioni e associazioni che hanno collaborato per formare un ricco calendario di iniziative. Ha citato un racconto di Elsa Morante sulle persecuzioni degli ebrei ed ha aggiunto: "Il significato di questa giornata va esteso nei nostri tempi contro qualsiasi discriminazione, sono solo razziale, ma anche religiosa, etnica o sessuale. Solo così avremo un futuro migliore. La presenza di tanti giovani agli eventi organizzati lascia ben sperare". Il teatro, al termine della seduta, ha ospitato la prolusione del Presidente dell'Istituto Mantovano di Storia Contemporanea Maurizio Bertolotti che si è soffermato sul tema: "Convivenze e conflitti: ebrei e non ebrei nella storia di Mantova". Il programma completo.