In tre anni l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Mattia Palazzi ha intercettato oltre 70 milioni di euro, che coprono tutti i fronti amministrativi, dalla sicurezza alla cultura. “In 3 anni abbiamo intercettato oltre 70 milioni di euro per Mantova – ha detto Palazzi -. Se pensiamo che mediamente la spesa discrezionale annua (ossia non vincolata su servizi e personale) di cui il Comune dispone per sviluppare e finanziare iniziative e progetti non supera i 7 milioni di euro – ha sottolineato il primo cittadino –, essere riusciti ad intercettare oltre 70 milioni di fondi aggiuntivi vuol dire aver dotato la nostra città di risorse pari a circa 10 bilanci. E tutto questo senza 1 euro di tasse in più per i cittadini”.
Tali fondi hanno permesso di sviluppare progetti e iniziative su tutti i fronti dell’amministrazione: Infrastrutture, Lavori Pubblici, Sicurezza, Welfare, Turismo, Sviluppo economico, Lavoro, Sport, Rigenerazione Urbana, Ambiente, Istruzione, Cultura e altro ancora. Un lavoro che ha richiesto un impegno da parte di tutta la struttura del Comune, con il risultato di valorizzare e consolidare competenze e professionalità e implementando l’efficacia e l’efficienza della macchina amministrativa a tutti i livelli. Nel dettaglio dei progetti finanziati, il Comune figura come capofila in 44 e come partner negli altri 27. Arrotondando, dei 70,7milioni ottenuti, 50,5 arrivano dalle casse dello Stato (per 17 progetti), 3,3 dall'Europa (per 11 progetti ideati in rete con 87 partner interazionali), 14,4 dalla Regione (23), 1,2 da fondazioni private (13), 640mila da imprese e associazioni (3). I soldi che mancano per arrivare a 70,7 milioni (e 71 progetti) sono altri fondi pubblici.
“In tre anni abbiamo ideato e vinto 71 progetti, portando 70 milioni di euro a Mantova. Nulla avviene per caso – ha affermato il sindaco Palazzi –, queste risorse siamo andati a prendercele, vincendo bandi e convincendo gli interlocutori in regione e al governo. Nessuno ci ha regalato nulla, abbiamo scelto il dinamismo e non la lamentela, chiudendo l’era di una politica provinciale, nella quale Mantova per troppi anni è stata tenuta nelle sabbie mobili delle polemiche su ogni cosa”. Per il primo cittadino le chiavi di questo successo sono due: “una organizzativa e progettuale, il cui merito va all’assessore Adriana Nepote, al suo ufficio e a tutti i dipendenti e dirigenti che ci hanno seguito, cambiando anche il loro modo di lavorare. L’altra sta nelle relazioni – ha detto Palazzi –. Abbiamo scelto di portare Mantova nei consessi dove si progetta il futuro, dove si pensano le sfide per le città. Ed è lì che dobbiamo continuare ad essere, anche più di prima. Stiamo già vedendo e vedremo nei prossimi due anni la realizzazione delle opere portate a casa con i 70 milioni, ma adesso vogliamo cercare le risorse per i prossimi dieci anni, per le sfide del futuro di una città che sempre più deve collegarsi, innovarsi e mettere insieme chi ha voglia di investire e creare, isolando chi prova solo a distruggere”.
Il sindaco di Mantova ha sottolineato che ci sono ancora molte cose da fare e idee nuove da concretizzare. “Idee che diventano opere per la città, opportunità di crescita economica e di valorizzazione della nostra unicità di città d’arte”. Quindi, tra le prossime risorse da cercare? “Vorrei che si potesse arrivare alle Poste, cioè in pieno centro, lungo il Rio, dal lago. Sarebbe straordinario – ha continuato Palazzi –, sia per recuperare l’identità di città d’acqua, sia per sperimentare una mobilità diversa arrivando in centro da Catena, ma anche da Cittadella. Servono alcuni milioni e studi non banali sul piano ingegneristico e idraulico. A settembre ne parlerò con il Consorzio di Bonifica e con il Politecnico di Milano e proporrò loro di iniziare a lavorarci insieme. Potrebbe sembrare un sogno? Forse, ma lo era anche riappropriarci e far rinascere San Nicolò e lo stiamo facendo, lo era anche recuperare dopo secoli la Torre della Gabbia e lo stiamo facendo, lo era anche riportare le imprese a investire e dare lavoro a Mantova, ma lo stiamo facendo, a Valdaro ad esempio. I sogni si possono realizzare, facendo squadra, lavorando tanto e promuovendo qualità e generosità verso il futuro”.