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Introdurre un'ora settimanale di educazione alla cittadinanza nelle scuole

I firmatari della proposta di leggeE’ stata depositata giovedì 14 giugno a Roma in Cassazione la proposta di legge per introdurre un’ora settimanale, dalle primarie alle superiori, sull’educazione alla cittadinanza. A presentare il testo è stata una delegazione di amministratori guidata dal sindaco di Firenze Dario Nardella e un’ampia rappresentanza di Comuni italiani tra i quali il sindaco di Mantova Mattia Palazzi.

In campo anche i primi cittadini di Bergamo, Chieti, Empoli e Biella di amministrazioni locali minori. Era presente anche il parlamentare, anche lui firmatario, Roberto Pella. “L’obiettivo è di portare tra i banchi di scuola lo studio della Costituzione e delle istituzioni dello Stato italiano e dell’Unione Europea – ha commentato Palazzi -, oltre ai diritti umani, l’educazione digitale, l’educazione ambientale, gli elementi fondamentali di diritto e di educazione alla legalità. Da domani saremo al lavoro come #Anci per raccogliere 50mila firme entro sei mesi, per poi portarla in Parlamento e chiedere ai parlamentari di votarla. Noi sindaci riteniamo importante rafforzare e rendere certo questo insegnamento che fu introdotto da Aldo Moro nel 1958. Con questa iniziativa vogliamo anche avviare una modalità che ci vedrà attivi nel proporre leggi come sindaci, per dare forza e voce ai bisogni dei Comuni e delle città”. I promotori, dunque, ritengono che sia necessario avere cittadini sempre più consapevoli di vivere una comunità.

“Le regole – hanno aggiunto - non sono un ostacolo alla libertà, ma uno strumento utile a ciascun individuo per esprimersi pienamente nella società”. Insomma, l’esigenza di potenziare l’educazione alla cittadinanza è dettata anche dai dati allarmanti che si registrano tra gli adolescenti e tra i giovani in Italia. Secondo l'ultimo report dell'Istat sul bullismo, oltre la metà dei ragazzini, fra gli 11 e i 17 anni, ha subito atti di violenza, per non parlare dell’utilizzo sfrenato dello smartphone e dell’aumento dei reati tra i minori.

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