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Settimana della Memoria, la musica commemora le vittime dell'Olocausto

I relatori alla conferenza stampaIl Conservatorio "Lucio Campiani", l'Istituto Superiore "Carlo d'Arco e Isabella d'Este" e il Comune di Mantova hanno presentato il programma della Settimana della Memoria 2017.

La rassegna comprenderà eventi e spettacoli intesi a commemorare le vittime dell'Olocausto e delle leggi razziali. Ne hanno parlato martedì 17 gennaio nella sede di via Roma il sindaco Mattia Palazzi, il direttore del Conservatorio Lucio Campiani Salvatore Dario Spanò, la dirigente dell'Istituto di Istruzione Superiore Carlo d'Arco Isabella d'Este Giovanna Cremonesi e l'ideatrice della rassegna Maria Rosa Maresta.


"Ringrazio gli organizzatori per il lavoro che hanno fatto – ha sottolineato Palazzi- e mi auguro che l'esperienza si possa ripetere anche nei prossimi anni data l'importanza che assumono queste iniziative a livello culturale ed educativo. Per dare continuità agli eventi del Conservatorio il Comune di Mantova sta predisponendo una convenzione triennale per dare maggiore stabilità all'organizzazione degli eventi".
L'edizione di quest'anno è dedicata alla memoria del professor Sergio Cordibella che della manifestazione e del sodalizio è stato un appassionato fautore.


Il tema della rassegna di quest'anno è il passaggio del testimone alle generazioni nate dopo la Shoah. È scomparsa, infatti, ormai la maggior parte di quanti avevano visto e patito e ci si pone dunque, hanno detto gli organizzatori, il problema della trasmissione della memoria della tragedia, dei modi in cui la vicenda della Shoah possa continuare ad essere un punto di riferimento fondamentale della coscienza storica dei giovani in particolare.


Una riflessione sul tema sarà proposta dalla lezione del professor Bruno Maida dell'Università di Torino, prevista per giovedì 19 gennaio alle 11 presso l'Aula Magna del Liceo "Isabella d'Este" e dal conferenza-concerto con lo stesso docente alle 18 presso l'Auditorium Monteverdi del Conservatorio Campiani). Dialogherà con Maida il professor Andrea Ranzato, docente del Liceo Isabella d'Este. Al termine dell'appuntamento al Campiani, che è aperto a tutta la cittadinanza, il maestro Paolo Ghidoni suonerà il "Violino della Shoah" appartenuto ai fratelli Levi, tornato da Auschwitz con Renzo e ritrovato dall'ingegner Carlo Alberto Carutti e donato al Museo Civico "Ala Ponzone" di Cremona. Uno strumento che arriva a noi direttamente dall'inferno dei campi di concentramento con il suo messaggio di dolore e di speranza. "Der Musik macht frei", questa è la scritta – che riecheggia quella tristemente nota posta all'ingresso del campo di sterminio di Auschwitz - ritrovata da Carutti su un cartiglio all'interno dello strumento.


Negli altri appuntamenti della rassegna i giovani saranno portatori – e non meri destinatari – di memoria. Giovedì 26 gennaio dalle 8,45 alle 12,45 si terrà un percorso attraverso i luoghi della memoria degli ebrei mantovani a cui parteciperanno gli allievi di alcune scuole secondarie di secondo grado della città. In ciascuno di questi luoghi gli allievi del Coro del Liceo Musicale Isabella d'Este diretto da Romano Adami, quelli del Coro dei Corsi pre-accademici del Conservatorio diretto da Francesco Loregian, il Coro giovanile "Giovani in Gamma" diretto dal Luca Buzzavi e il Coro di voci bianche "Voci in festa" della Città di Mantova diretto da Marino Cavalca, eseguiranno canti composti da autori ebrei e rom-sinti detenuti nei campi di concentramento e nei ghetti d'Europa, oltre a canti tradizionali ebraici e rom-sinti. Le esibizioni si terranno presso il binario 1 della stazione ferroviaria, dal quale la mattina del 5 aprile 1944 partì il convoglio numero 09 che avrebbe condotto ad Auschwitz 42 ebrei mantovani e non.


Altre tappe saranno nella chiesa di Santa Maria della Vittoria, la cui costruzione nel 1496 è collegata ad un episodio di antisemitismo verificatosi a Mantova l'anno precedente; nella Sinagoga Norsa Torrazzo di via Gilberto Govi; nella Rotonda di San Lorenzo, che sorge ai margini dell'area dell'antico ghetto ebraico di Mantova, istituito nel 1610, e alle spalle della quale si apre la piazza Concordia, così ribattezzata dopo l'annessione di Mantova al Regno d'Italia per ricordare le manifestazioni di fraternizzazione tra ebrei e non ebrei che vi avevano avuto luogo durante la rivoluzione del 1848.


Domenica 29 gennaio, alle 21, al Teatro Bibiena, verrà messo in scena lo spettacolo Voci dal silenzio. A due opere inedite composte da due giovani musicisti mantovani (Igor Bianchini e Luca Buzzavi) seguirà la rappresentazione in forma scenica, per la regia e drammaturgia di Giovanna Maresta e Chiara Olivieri e la direzione musicale di Romano Adami, di Through Roses, opera da camera per attore ed ensemble composta da Marc Neikrug nel 1980, il cui protagonista è un violinista sopravvissuto ai campi di concentramento. È un'opera monologo per la quale Neikrug ha anche composto il testo, partendo da quanto aveva ascoltato sulle vicende di un musicista sopravvissuto ad Auschwitz, di grande intensità e forza drammatica.


Dal 27 gennaio al 12 febbraio, sarà possibile, inoltre, visitare il Memoriale della Shoah mantovana, allestito presso l'Istituto Tecnico "Carlo d'Arco" di Mantova. Il Memoriale è il risultato di un lavoro di ricerca e di progettazione, coordinato dal professor Andrea Ranzato, che ha visto protagonisti studentesse e studenti del Liceo "Isabella d'Este" e dell'Istituto "Carlo d'Arco". Il percorso espositivo, che rievoca le vicende degli ebrei mantovani deportati nei campi di sterminio, viene quest'anno arricchito dalla proiezione di un video realizzato a partire dalle testimonianze di cinque ebrei mantovani sfuggiti alle persecuzioni (Lidia Gallico, Vittorio Jarè, Lionello Levi, Luciana Parigi e Silvana Vivanti).

Ultima modifica il Venerdì, 20 Gennaio 2017 18:56

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