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Inaugurata la mostra "Artiste al lavoro. Il lavoro delle donne"

Un momento dell'inaugurazioneSusanna Camusso, segretario generale della Cgil, ha inaugurato la mostra "Artiste al lavoro. Il lavoro delle donne. Capolavori dalle raccolte d'arte della Cgil".


L'esposizione è stata promossa da Cgil nazionale, Cgil Lombardia, Camera del Lavoro di Mantova, con il patrocinio del Comune di Mantova, a Palazzo della Ragione. Al taglio virtuale del nastro, sabato 5 novembre, sono intervenuti anche il segretario Generale di Cgil Mantova Massimo Marchini e il sindaco Mattia Palazzi, alla presenza del Prefetto, Carla Cincarilli, dell'intera giunta comunale, di rappresentanti della politica locale, di sindacalisti e di un folto pubblico.
Durante la presentazione è stato ricordato il valore artistico delle opere esposte, una pregevole "simbiosi di arte, lavoro e cultura". Marchini ha rievocato la storica ricorrenza (6 novembre 1949) del discorso di Giuseppe Di Vittorio, proprio a Palazzo della Ragione, per la presentazione del piano straordinario del lavoro concepito dal sindacato nell'immediato dopoguerra.


Palazzi ha annunciato un'iniziativa per dare impulso all'occupazione dei giovani. "Un piano per il lavoro – ha sottolineato il sindaco - sulla linea della Cgil, che mette insieme il bisogni di innovazione della città con una rinnovata possibilità di creare nuovo lavoro. Il Comune di Mantova ha deciso di erogare incentivi per l'occupazione di un centinaio di giovani. Si tratta di contributi alle imprese, liquidati una sola volta, per l'assunzione di giovani, in tutto oltre una cinquantina. Il sindaco ha parlato di un piano di investimenti in opere pubbliche, a cui si aggiungeranno nuove risorse dallo Stato, annunciati pochi giorni fa dal premier Renzi, per quanto riguarda la ripartenza del cantiere del Palazzo del Podestà, che innescheranno lavoro e quindi una spinta occupazione importante. "Mai come oggi - ha continuato Palazzi - Mantova ha assistito a una così rilevante mole di investimenti. Proprio la partita degli investimenti in opere pubbliche rappresenta la medicina classica per fare ripartire l'economia". Tra un intervento e l'altro si è esibito il coro "Voci del Mincio" proponendo canzoni della tradizione contadina. Prima dell'inaugurazione, Camusso ha incontrato il sindaco Palazzi e alcuni assessori nella sede di via Roma.


Dunque, tornando alla mostra, Mantova Capitale della Cultura italiana 2016 si arricchisce di un nuovo evento. L'esposizione, curata da Flavia Matitti, indaga per la prima volta all'interno delle vaste raccolte d'arte della Cgil, la presenza delle artiste, l'iconografia del lavoro femminile e il "mestiere" della maternità. Attraverso un'attenta ricognizione, la mostra mette in luce le opere delle artiste che, nel corso degli anni, sono entrate a far parte delle raccolte della Cgil e si sofferma sulla raffigurazione del lavoro femminile, dagli inizi del Novecento fino a oggi. L'indagine sulla rappresentazione del lavoro delle donne è, inoltre, arricchita da foto e filmati d'epoca. Saranno circa 80 le opere in mostra, tra dipinti, sculture e incisioni, realizzate da venti artiste e da una trentina di artisti.


Quest'anno ricorre inoltre il 70° anniversario del voto alle donne (2 giugno 1946), perciò come icona della mostra è stata scelta Anna Kuliscioff (da un dipinto del 1985 di Aldo Borgonzoni) "La dottora dei poveri", che ai primi del Novecento aveva condotto in Italia una battaglia per l'estensione del voto alle donne.
Il percorso espositivo è articolato in cinque sezioni tematiche, che accolgono, accanto ad artisti famosi, figure minori, note solo localmente o talvolta dimenticate, ma comunque in grado di evocare con le loro opere le condizioni, le situazioni e i luoghi del lavoro femminile.


La prima sezione, intitolata "Il lavoro delle donne", illustra alcuni aspetti del lavoro declinato al femminile e invita a riflettere sulle tradizionali attività svolte dalle donne, a partire da due mestieri oggi scomparsi (almeno in Italia): "La lavandaia" ritratta dal pittore fiorentino Baccio Maria Bacci nel suo capolavoro Sera sull'Arno (1934) e "Le Infilzatrici di tabacco" (1936), del pittore pugliese Gennaro Fantastico. Il lavoro agricolo, molto documentato anche attraverso un focus sulle mondine, è introdotto dal quadro simbolico intitolato "Grano" (1919) di Emma Bonazzi, pittrice e grafica pubblicitaria bolognese di grande talento, che nel 1925 diventerà consulente artistica della ditta Perugina, allora guidata dall'innovatrice imprenditrice Luisa Spagnoli. Il trittico "Madre" (1924), capolavoro di Cagnaccio di San Pietro, introduce al focus dedicato al "mestiere" della maternità, a ricordare come, tra i tanti lavori svolti dalle donne, il compito di madre sia stato quello che, per secoli, ha monopolizzato l'attenzione degli artisti.


La seconda sezione, dal titolo "Il coraggio, la passione, la lotta e la repressione", è dedicata agli episodi e ai protagonisti delle battaglie sindacali per i diritti dei lavoratori, combattute a partire dal secondo Dopoguerra nelle zone rurali e nelle città. Tra le opere esposte che raccontano fatti di brutale repressione, spiccano il dipinto del pittore Gabriele Mucchi, torinese di nascita ma milanese di adozione, dedicato a "La morte" di Maria Margotti (1949), "La strage" di Portella della Ginestra (1951) del siciliano Pippo Consoli e "La carica" (1952) del ferrarese Ervardo Fioravanti.
La terza sezione ha per titolo "Fratelli d'Italia", da un pastello di Piero Guccione realizzato per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia (2011). Nel percorso della mostra questa sezione è una sorta di intermezzo e invita a riflettere sulla storia del nostro Paese, sul ruolo della donna e sul tema dell'accoglienza.


La quarta sezione, dedicata a "La fabbrica", affronta il tema del luogo della produzione industriale ma, attraverso opere recenti, realizzate dalla fine degli anni Novanta a oggi, descrive un clima completamente mutato rispetto al periodo delle grandi battaglie operaie. Un nuovo, angoscioso scenario si delinea in Italia alla fine del Novecento, descritto magistralmente da Ermanno Rea nel suo libro "La dismissione" (Rizzoli 2002).
La quinta sezione "L'arte delle donne" riunisce esclusivamente opere realizzate da artiste. Un nucleo è composto dalle opere, per lo più degli anni Sessanta, di cinque pittrici spagnole, entrate a far parte delle raccolte della Cgil in seguito all'esposizione "Amnistia que trata de Spagna", allestita nel 1972 a Milano. Sono rappresentati i lavori delle artiste italiane, appartenenti a diverse generazioni, entrate negli anni a far parte delle raccolte della Cgil. Un focus speciale è poi riservato alla grafica d'arte, con un gruppo di lavori di grande qualità realizzati da tre incisore di fama internazionale.

"Artiste al lavoro


Conclude il percorso un disegno di Emanuele Luzzati raffigurante Papagena (2003), personaggio del Flauto magico di Mozart, che Luzzati ha dedicato alle "donne della Cgil".
Ecco chi sono le artiste e gli artisti in mostra: Sonia Alvarez, Anonimo, Ugo Attardi, Amalia Avia, Baccio Maria Bacci, Giovanna Baruffaldi, Gabriella Benedini, Gianna Bentivenga, Maria Pina Bentivenga, Marina Bindella, Esther Boix Pons, Emma Bonazzi, Aldo Borgonzoni, Ettore Bozzoli, Valeria Cademartori, Cagnaccio di San Pietro, Ennio Calabria, Giulio Capezzuoli, Gea Casolaro, Vittoria Chierici, Pippo Consoli, Claudio Diaz, Stefania Fabrizi, Gennaro Fantastico, Ervardo Fioravanti, Sineo Gemignani, Alberto Gianquinto, Giovanni Governato, Jonathan Guaitamacchi, Piero Guccione, Luigi Guerricchio, Jaber (Jabor Alwan Salman), Carlo Levi, Emanuele Luzzati, Giacomo Manzù, Piero Martina, Titina Maselli, Maddalena Mauri, Giuseppe Migneco, Saro Mirabella, Gabriele Mucchi, Nemesio Orsatti, Carmen Planes, Giacomo Porzano, Carlo Rambaldi, Amélia Riera Toyos, Albano Seguri, Beatrice Setti, Mario Sironi, Liana Sotgiu, Alberto Sughi, Emilia Xargay Pages e Tono Zancanaro.
Le opere in mostra provengono da: Cgil nazionale, Flai nazionale e Camere del Lavoro di Bologna, Ferrara, Firenze, Genova, Lecce, Mantova, Milano, Modena, Parma, Reggio Emilia, Rovigo, Venezia.
Le fotografie e i filmati in mostra provengono da: Ediesse; Aamod (Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico), Roma; Archivio del Lavoro, Milano.


Palazzi e Camusso in via RomaIl catalogo, edito dalla casa editrice Ediesse, accompagna l'esposizione. E' a cura di Patrizia Lazoi e Flavia Matitti, con prefazione di Susanna Camusso e saggi critici, oltre che delle curatrici, di Carlo Micheli e Pietro Sanguanini.
L'esposizione rimarrà aperta fino al 10 gennaio 2017. L'ingresso è gratuito. Orari di apertura: da martedì a domenica 10-13 e 15-18. Lunedì chiuso. L'esposizione sarà chiusa anche il 1° gennaio.

Ultima modifica il Domenica, 06 Novembre 2016 11:52

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