Ecco il testo che ha letto nella comunicazione che ha pronunciato nel consiglio comunale di lunedì 2 marzo: "A seguito del decreto di perquisizione del 28 gennaio e della mia successiva istanza di riesame, che finalmente mi ha permesso di conoscere gli addebiti ipotizzati nei miei confronti, desidero porre l'attenzione su quanto sta emergendo, al di là delle strumentalizzazioni. Ovvero, che - contrariamente a quanto riportato nelle scorse settimane - per due degli ambiti di indagine non compaiono ipotesi di reato.
Gli inquirenti, per quanto riguarda la mia posizione, non contestano ne l'affiliazione a mafia o 'ndrangheta (tantomeno sono coinvolto in estorsioni, omicidi, riciclaggio, usura, false fatturazioni, porto e detenzione di armi...), né la corruzione in atti giudiziari. Sottolineo che non si tratta di accuse cadute, ma che l'estraneità da me fermamente dichiarata sin dal primo giorno trova riscontro dalle indagini.
Quanto alle rimanenti ipotesi di reato, intendo ribadire che ne riferirò appena possibile al magistrato, nella convinzione che gli illeciti vadano esclusi. Non è mia intenzione eludere le questioni, ma rivendico semplicemente il diritto di difendermi e di affidarmi al giudizio della magistratura. Per questa ragione, a due mesi dalla scadenza naturale del mandato, trovo ragionevole - e anzi doveroso - non abbandonare il Comune, confermando che non ripresenterò la mia candidatura alla prossima tornata elettorale".