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Il Festival Segni d'infanzia ha alzato il sipario

Sodano e Cazzola inaugurano il festivalAl via la IX edizione del festival teatrale Segni d'infanzia inaugurata mercoledì 5 novembre dal palcoscenico del Bibiena con il sindaco di Mantova Nicola Sodano e il direttore artistico Cristina Cazzola. (Video)

Subito dopo l'intervento del filosofo Armando Massarenti protagonista del simposio La filosofia della Cicogna. Felicità, capacità di prendersi cura degli altri e di se stessi, comprensione e forza interiore, i temi trattati attraverso richiami alle fiabe di Esopo, alle riflessioni dei filosofi antichi ma soprattutto alla vita di tutti i giorni. Scuole dell'infanzia e nidi al Teatro delle Cappuccine cullati dalle suggestioni cromatiche e sonore della Piccola Ballata per Peu di Teatro all'Improvviso, mentre le scuole secondarie hanno riscoperto con Ferdinandea di Artemista una storia forse da molti dimenticata: quella di un'isola emersa dalle acque del mediterraneo nel 1831 e del desiderio di conquista degli uomini. Lo spettacolo dopo esser stato rappresentato in Iran arriva anche al festival mantovano con una proposta in cui il teatro di figura incontra il teatro d'attore: in scena quindi attori veri, burattini e particolari oggetti scenici che rendono surreale e ironico il racconto.

Giovedì 6, ultima replica – quindi ultima possibilità per fare un tuffo nel mistero di Ferdinandea - presso il Centro Culturale Contardo Ferrini. Sempre giovedì 6 ultima replica anche per Ma Mère L'oye (Mamma Oca) anteprima al festival della Compagnia Rodisio: un incontro, un viaggio, con la grande madre cantastorie ispiratrice di sogni e forza creativa. Seconda anteprima a Segni d'infanzia che va in scena giovedì 6 è (non) Voglio andare a scuola del Teatro dell'Archivolto: storie, racconti reali di come tanti bambini in diversi angoli sperduti della terra, affrontino ogni giorno ore di cammino, fatte di rischi e difficoltà, pur di arrivare a scuola. Uno spazio questo, percepito come una grande e irripetibile possibilità di riscatto. Scuola, maestri e modalità d'insegnamento sono state anche il focus del convegno tenutosi nella prima giornata di festival, L'insegnante multitasking, presso il Teatro delle Cappuccine dove sono intervenuti Marina D'Amato, professore di Sociologia Università di Roma Tre, che ha lanciato la proposta – che è una necessità – di creare più scuole a misura di bambino, Alex Corlazzoli, maestro e giornalista de Il Fatto quotidiano, per il quale il maestro di oggi dev'essere un viaggiatore, un lettore e un navigatore e deve ascoltare molto di più i bambini.

E ancora Armando Massarenti, Paolo Limonta e Marco Guerra in uno scambio costruttivo di considerazioni e riflessioni con un numeroso pubblico di docenti. Il convegno ha preso le mosse dall'evento Angeli e nuvole - che è possibile vedere anche nei prossimi giorni di festival, già giovedì 6 – un quadro delle difficoltà, ma soprattutto della passione che un'insegnante deve trasmettere ai propri alunni. Imperdibile il serale di giovedì 6 nella serata Aluminures di Barabra Melois adatto a tutta la famiglia, magie d'alluminio che nascono davanti agli occhi divertiti e sognanti degli spettatori e che raccontano divertendo. E in seconda serata l'appuntamento gratuito per i ragazzi dai 15 anni in su con Cabaret noir con Giorgio Gabrielli.

Ultima modifica il Giovedì, 06 Novembre 2014 15:43

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