Proprio nel giorno della riapertura, la sovrintendente Giovanna Paolozzi Strozzi insieme al sindaco Nicola Sodano, all'assessore regionale alla Casa Paola Bulbarelli e al presidente della Provincia Alessandro Pastacci hanno percorso il tragitto per raggiungere il castello e quindi la sala.
A poche ore dalla notizia del piano di riorganizzazione del ministero dei Beni culturali che tocca anche la città dei Gonzaga era inevitabile il riferimento al declassamento del Palazzo. "Escludendo Palazzo Ducale di Mantova dalla lista dei 20 più importanti musei d'Italia spero che il ministro Franceschini abbia avuto solo una dimenticanza – ha osservato Sodano -. Se non si cambia questo atto ministeriale rischiamo di avere un secondo terremoto".
Durante la visita è stato spiegato che il palazzo è stato rafforzato con i cavi d'acciaio, uno speciale cerchiaggio delle pareti studiato dopo il terremoto del 2012 e realizzato in questi mesi per difendere la sala dall'eventualità di altre scosse. L'apertura provvisoria è prevista fino al 5 ottobre. La Camera degli Sposi potrà sopportare fino a 1200 visitatori al giorno che potranno ammirare gli affreschi di Andrea Mantegna. Il pubblico può entrare da piazza Castello. Potrà salirà la scala elicoidale, attraversare la Galleria degli Stemmi, quella degli Affreschi entrare nella Camera degli Sposi poi nella Camera dei Soli e nuovamente nella Galleria degli Stemmi per poi riscendere.
Le opere di consolidamento sono state eseguite sotto la direzione dell'architetto Antonio Mazzeri, della Sovrintendenza ai beni architettonici di Brescia, che ha firmato il progetto di restauro antisismico insieme al professor Paolo Faccio dello luav di Venezia. Il restyling è stato eseguito dallo staff del Laboratorio di restauro della Sovrintendenza diretto da Vanda Malacarne.