I loro familiari, senza segnalare l'accaduto, hanno proseguito dunque a circolare e parcheggiare con tutte le agevolazioni assicurate a chi deve fare da autista a un disabile. E molti lo hanno fatto con più di un’auto, contando sul fatto che le loro targhe sarebbero rimaste nell’elenco di quelle che le telecamere riconoscono come autorizzate.
La polizia locale ha smascherato il raggiro e fatto partire le prime decine di multe
I pass disabili in città arrivano a superare quota 6mila perché non si tratta solo di mantovani ma anche di chi, residente in altra provincia, ha chiesto anche solo una volta di passare di qui, magari da turista (la netta maggioranza è comunque di mantovani).
Il tagliandino arancione, infatti, è un’autorizzazione valida su tutto il territorio nazionale. L’invalido va all’Asl della sua città, si fa certificare le «sensibili difficoltà di deambulazione» e da quel momento per chi lo accompagna non valgono più ztl, corsie preferenziali e tariffe per la sosta. Concessioni sacrosante per chi siede in carrozzina o, in generale, può muoversi solo con gravi difficoltà, ma con un limite preciso: il pass è utilizzabile dal familiare o dall’amico soltanto se in quel momento sta portando in giro il disabile.
Il permesso si lega all’invalido e non all’automobile, il che significa anche che il pass può essere associato a più di una vettura se l’accompagnatore non è sempre lo stesso. Le auto indicate dal disabile vengono inserite dalla Polizia locale nel computer che governa le telecamere puntate sugli accessi alle ztl. Il sistema legge in tempo reale la targa del veicolo che supera il varco: niente multa se è nell’elenco, altrimenti il verbale parte in automatico. Dunque, salvo casi particolari, non si verifica se l’invalido sia a bordo: per chi viola il regolamento, la sanzione arriva solo se un agente coglie in flagranza il furbetto. È su questo che i 1.500 giocano. Lo stesso vale per i parcheggi nelle aree riservate o nelle righe blu: se nessun vigile vede il presunto accompagnatore salire o scendere dall’auto da solo, c’è la certezza di farla franca.
È stato un controllo di routine ad aprire la strada all’ampia indagine. La Polizia locale, messa sulla strada giusta da qualche caso nel quale si è imbattuta, ha indagato fino a scoprire 1.500 morti nell’elenco degli invalidi e a depennarli. Con una lunga serie di chiamate agli uffici anagrafe gli agenti hanno verificato chi fosse ancora vivo, scoprendo che uno su quattro non lo è più.
La maggior parte delle telefonate è stata indirizzata ai Comuni della provincia di Mantova, dove risiede un’ampia quota dei titolari di pass, ma numerosi contatti anche nel resto d’Italia per controllare chi aveva chiesto autorizzazioni temporanee ed era rimasto in elenco.
Nel frattempo però qualche loro familiare stava continuando ad entrare nelle zone a traffico limitato, a dimostrazione che non erano solo dimenticanze. Così in due settimane è già partito un centinaio di multe, con casi di furbetti sanzionati più volte per i ripetuti passaggi sotto le telecamere.