L'indagine riguarda in particolare il sito inquinato di interesse nazionale a valle del polo chimico della città. Ne hanno parlato giovedì 6 marzo nella sede comunale di via Roma l'assessore all'Ambiente del Comune di Mantova Mariella Maffini, il direttore dell'Arpa Carlo Licotti, il responsabile delle bonifiche dell'Arpa Alessandro Bianchi e il direttore del dipartimento prevenzione medica dell'Asl Massimo Arvati. "Dal monitoraggio - ha osservato la Maffini - emerge la necessità di imprimere un impulso alla bonifiche. I progetti ci sono, ma fino ad ora è stato recuperato solo il 10 per cento del surnatante che si trova nel sottosuolo. C'è ancora molto fa fare".
Tra gli interventi programmati sul tavolo delle istituzioni si trova il progetto della muraglia profonda 20 metri e il trattamento delle acque per la messa in sicurezza e la bonifica della falda acquifera del Sin laghi di Mantova e polo chimico -1 ° stralcio funzionale. Si tratta del progetto targato Sogesid che les è chiamata a realizzare per proteggere il Mincio da un'onda di idrocarburi che galleggia sulla falda e rischia di raggiungere il lago Inferiore. Tre pozzi dovranno invece essere dislocati in fregio a via Brennero con l'obiettivo di risucchiare il surnatante, acqua contaminata e gas. E' in programma anche un impianto mobile per il trattamento delle acque di falda che, una volta depurate, torneranno nel lago.