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Mantova ha celebrato il Giorno della Memoria In evidenza

Pietre d’inciampo, targhe, letture, interventi, riflessioni, canti, musiche e preghiere, sono state al centro delle tante iniziative che si sono svolte a Mantova per celebrare il Giorno della Memora. Le cerimonie in città, nella giornata di venerdì 27 gennaio, hanno preso il via in mattinata con l’inaugurazione della pietra d’inciampo in ricordo di Jolanda Dugoni davanti al civico 89 di corso Umberto I, ovvero presso la casa dove ha vissuto. Scomparsa l'11 luglio del 2019 all'età di 94 anni, Jolanda è stata deportata politica nel lager nazista di Ravensbruck, in Germania, dal 10 marzo del 1944 alla fine di aprile del 1945. Nel settembre del 1945 ritorna a Mantova e diventerà testimone degli orrori vissuti nel campo di sterminio, portando il proprio contributo nelle scuole mantovane di ogni ordine e grado. Qui sono intervenuti, tra gli altri, il presidente Aned, il presidente di Anpi di Mantova Luigi Benevelli, il sindaco Mattia Palazzi e il vicesindaco Giovanni Buvoli e il presidente della Provincia Carlo Bottani. La professoressa Carla Bignotti ha infine ricordato la figura e l’impegno di Jolanda Dugoni. Presenti alcuni familiari di Jolanda (tra cui la sorella, il fratello e la nipote) e vari studenti del liceo Scientifico Belfiore e della scuola Pomponazzo. L’iniziativa è stata fortemente voluta da Aned, Anpi, Comune, Provincia, Istituto mantovano di storia contemporanea e sindacato Spi Cgil.

Poi, le celebrazioni si sono spostate nella sede del Conservatorio, in via della Conciliazione 33, dove si sono susseguite una serie di iniziative. In apertura, il momento musicale a cura del Conservatorio “Campiani” di Mantova, con i brani Wiegala, Ilse Weber; Rozhinkes Mit Mandlen - Oyfn Pripitchik, - Hulyet, Hulyet, Kinderlekh, della tradizione Yiddish, eseguiti da Tommaso Consoli (chitarra e arrangiamento) e Vittoria Zermini (voce). Sono seguite le letture di alcuni brani “per non dimenticare gli orrori della shoah” da parte degli studenti del liceo “Virgilio” e dell’istituto tecnico “Mantegna” di Mantova.
La cerimonia è continuata con la consegna delle Medaglie d’Onore, alla memoria dei cittadini mantovani internati nei campi di sterminio, da parte del Prefetto di Mantova Gerlando Iorio. Sul palco le medaglie sono state ritirate dai parenti degli insigniti, accompagnati dai vari sindaci del Capoluogo e del territorio mantovano.

GdMcampiani23bw.jpgDopo le premiazioni, il Convegno è stato aperto e presieduto dal presidente del Consiglio Comunale di Mantova Massimo Allegretti a cui è seguito l’intervento del presidente della Provincia Carlo Bottani. La prolusione, dal titolo “Il genocidio tra memoria e rimozione: una sfida per il presente”, è stata a cura di Piero Simeone Colla, docente di storia politica all'Università di Strasburgo e membro del comitato scientifico dell'Osservatorio europeo sull'insegnamento della storia (Consiglio d'Europa). Il professor Colla ha tenuto un discorso sul valore della memoria e sull’orrore della guerra. Il sindaco di Mantova Mattia Palazzi ha portato le conclusioni, chiudendo il convegno con il suo intervento.

Le celebrazioni sono continuate anche nel pomeriggio. In via Gorizia 6 è stata inaugurata, alla presenza delle autorità cittadine, la targa dedicata ai coniugi Rampi, Luisa e Francesco, che aiutarono e salvarono “miracolosamente” una coppia di ebrei, Lilli Gizelt e il suo fidanzato Robert Frankl, grazie ad un incredibile scambio di identità. Presenti per lo scoprimento della targa le autorità locali, il professor Frediano Sessi (che ha scritto il libro su tale vicenda dal titolo “Sotto falso nome”) e i figli e i familiari dei coniugi Rampi.

Poi, al Binario 1 della stazione ferroviaria di Mantova, da dove partivano i treni per i campi di sterminio, si è svolta la commemorazione del Porrajmos, ovvero la persecuzione su base razziale dei Sinti e dei Rom, avvenuta durante il nazifascismo. La cerimonia con gli interventi si è tenuta presso la targa-ricordo, inaugurata lo scorso anno, collocata sul muro della stazione dei treni, fortemente voluta dal Comune di Mantova e totalmente realizzata grazie al lavoro e al contributo dei volontari dell’Istituto di cultura Sinta. Qui si sono tenute letture, canti e preghiere da parte dei membri dell'associazione Sucar Drom e dell'Istituto di cultura Sinta. Presenti le autorità locali civili, militari e religiose. Per il Comune è intervenuta l’assessore Serena Pedrazzoli.GdMbinario1s23w.jpg

Infine, nella Sinagoga Tempio Norsa, in via Govi 13, si è svolta la commemorazione in ricordo dei cittadini ebrei mantovani deportati nei campi di sterminio e vittime della Shoah. E’ stato il presidente della Comunità ebraica mantovana Emanuele Colorni a leggere, in ordine alfabetico, i nomi degli ebrei mantovani scomparsi nei campi di sterminio, come monito per riflettere su ciò che è stato. La tragedia della Shoah ha complessivamente coinvolto 104 ebrei mantovani, furono 99 le vittime e solo 5 sopravvissero. Si ricorda che il 5 aprile del 1944 vennero deportati da Mantova 42 ebrei. Infine, sono stati letti in ebraico alcune preghiere e brani.
In sinagoga, oltre ai membri della comunità ebraica, hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco di Mantova Mattia Palazzi, il presidente della Provincia Carlo Bottani, il prefetto Gerlando Iorio, il Questore di Mantova Giannina Roatta, il presidente del Consiglio comunale Massimo Allegretti, il presidente della Fondazione Franchetti Aldo Norsa e i rappresentanti della Polizia Locale e delle Forze di Polizia.
A tutte le cerimonie hanno anche presenziato, con tanto di gonfaloni e bandiere, alcuni rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma.

Ultima modifica il Sabato, 28 Gennaio 2023 10:57

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