Questo sito web utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione. Utilizzando il nostro sito web acconsenti a tutti i cookie in conformità con la nostra policy per i cookie.

A+ A A-

Ritorna il museo diffuso "Le Vie dei Tesori" In evidenza

Tre weekend di ottobre alla “riscoperta” del patrimonio culturale, storico-artistico e naturale della città e del territorio. Recuperare il rapporto con l’acqua che Mantova non ha mai abbandonato, ma che magari è passato in secondo piano rispetto ad una città bellissima, colma di palazzi, chiese, torri. Dopo averla indagata nelle vie, esplorata dall’alto, le Vie dei Tesori invitano a scoprire Mantova dai suoi corsi, canali, sponde. E anche quest’anno la manifestazione - che in Sicilia è giunta alla sua sedicesima edizione, e dal 2006 apre luoghi inediti o poco conosciuti o non raccontati - ha messo insieme un programma particolare. Quinto anno di festival dunque, e questa volta si aggiunge un terzo weekend ai due abituali: si inizia sabato prossimo (15 ottobre) e si va avanti, sempre sabato e domenica, fino al 30 ottobre. Ecco quindi pronta la nuova edizione, sempre in collaborazione con la Fidam, la Federazione italiana Amici dei musei, sotto il patrocinio del Comune di Mantova. Scelto quest’anno dall’assessorato al Turismo della Regione Siciliana come ambasciatore del progetto di promozione SeeSicily, il festival è sostenuto dal mainsponsor UniCredit; come partner a Mantova, gli Amici di Palazzo Te e dei Musei mantovani, in sinergia con associazioni culturali, i Comuni di Mantova, Borgo Virgilio e Curtatone, Consorzi di Bonifica, Università, Diocesi, Demanio, associazione Alchemika, Fondazione Artioli, Fondazione Virgilio.

La manifestazione è stata presentata lunedì 10 ottobre, nella sala Consiliare del Comune di Mantova, dal sindaco Mattia Palazzi, dal presidente degli Amici di Palazzo Te e della Federazione Italiana Amici dei Musei Italo Scaietta, dal professore universitario Carlo Togliani del Politecnico di Milano, dal vice presidente Le Vie dei Tesori Marcello Barbaro, dal presidente della Fondazione Virgilio Alessandro Beduschi, dal presidente del Consorzio di Bonfica “Territori del Mincio” Elide Stancari e da Isabella Comin per la Soprintendenza. “Questa nuova edizione delle Vie dei Tesori a Mantova si allunga su tre fine settimana e si ispira naturalmente all’organizzazione siciliana che prevede non solo aperture o visite guidate di luoghi non visitabili o non abitualmente raccontati, ma anche esperienze - ha detto Scaietta - Contaminiamo così le visite sul territorio con il teatro e la musica; in bicicletta raggiungeremo spazi che non fanno parte di un ideale percorso urbano e esordiamo nel territorio mantovano per la prima volta nel comune di Borgo Virgilio”. “Un programma ricco, con tante iniziative ed appuntamenti di grande interesse – ha sottolineato il sindaco Palazzi –. La manifestazione ha visto il lavoro tra istituzioni, associazioni, università, scuole, privati e volontari. Una sinergia importante e forte per il bene della città e del territorio. La nostra Amministrazione ha investito oltre 150milioni di euro per il recupero del patrimonio artistico e culturale di Mantova. Perché tale patrimonio va vissuto e conosciuto. Il nostro intento è far vivere i luoghi di cultura. Le Vie dei Tesori è una manifestazione utile proprio a far conoscere il nostro patrimonio e a farlo vivere. Un appuntamento annuale ormai importante ed indispensabile per il futuro del territorio. Per noi la sfida più grande è recuperare e dare vita al Palazzo del Podestà. Speriamo per l’edizione del prossimo anno di poter aprire anche la Torre della Gabbia”. “La presenza del festival a Mantova, città molto organizzata nella gestione dei Beni culturali, conferma che Vie Dei Tesori può fare da lievito anche in luoghi così strutturati, perché stimola comunque la ricerca della novità, della chicca – ha spiegato Barbaro - e Italo Scaietta e il suo team anche quest’anno ne hanno trovate molte costruendo un programma di altissimo livello e di grande interesse”.

Nei weekend a partire dal 15 ottobre, quindi, si apriranno le porte di otto luoghi restituiti, con percorsi inediti che non mancheranno di meravigliare gli stessi cittadini mantovani. Dalle chiese che nascondono interi cicli pittorici, alle sagrestie monumentali; dagli antichi palazzi di gusto ibrido al “teatro dei palchettisti”, alla palazzina liberty con la vista splendida, ai concerti nei salotti e agli spettacoli. Il rapporto che lega Mantova all’acqua è tutto da raccontare: dal prezioso Rio che la attraversa dal Duecento, alle ciclovisite che porteranno (eccezionalmente) al forte di Pietole, vera opera idraulica a difesa della città; e tra alcuni tesori sulla riva destra del Mincio. Tra i tesori che apriranno le porte, ritorna – dopo le tante visite dello scorso anno - il Pronao albertiano di Sant’Andrea, luogo misterioso che gli storici hanno immaginato come un vero progetto politico reso dalla mano di Leon Battista Alberti su incarico di Ludovico Gonzaga: è il marchese a volere questa enorme “teca” monumentale per l’adorazione della reliquia del Sangue di Cristo, sottratta ai frati Benedettini. Come si scoprirà durante la visita, il pronao introduce a salette diverse e gli storici ipotizzano si tratti di percorsi di visita in caso di pestilenza. Aprirà soltanto il secondo e terzo weekend (22-23 e 29-30 ottobre).

E soltanto sabato 22 e sabato 29, per poche ore, e solo per Le Vie dei Tesori aprirà la Sagrestia nuova, fatta costruire dai Gesuiti nel 1676 per la loro chiesa della SS. Trinità. Dopo la soppressione dell’ordine nel 1773, per secoli è utilizzata impropriamente. Negli anni ’70 passa all’Archivio di Stato di Mantova che inizia il recupero degli stucchi di Gian Battista Barberini. Per il festival è stata allestita una mostra preziosa di documenti quattrocenteschi che celebrano la posa della prima pietra di Sant’Andrea progettata dall’ Alberti e illustrano i rapporti tra il grande architetto e la corte Gonzaga. Si visita per il festival anche la sagrestia grande del Duomo che ha una storia particolare. Nata come chiesa dedicata a santa Maria dei Voti, fu il risultato di una pubblica disputa teologica nella “piazza grande” voluta dal marchese Federico I. Progettata da Luca Fancelli, rimarrà sempre un corpo a se stante. All’interno, le tombe di Ercole e di Ferrante Gonzaga; e gli armadi in noce di fine ‘600 ricolmi di antichi arredi sacri e paramenti. Un solo weekend (29 e 30 ottobre) per visitare il Teatro Sociale voluto dalle famiglie di notabili ottocenteschi, progettato dal Canonica e affrescato da artisti mantovani a cui si unì Hayez. I retropalchi, di proprietà ancora delle famiglie dei palchettisti, sono decorati in maniera diversa gli uni dagli altri, seguendo i gusti dei rispettivi proprietari. Un solo weekend (15 e 16 ottobre) anche per la nuova Torre del Palazzo del Podestà progettata da Italo Rota per la corte interna della Volta del Podestà, tra piazza delle Erbe e via Giustiziati, una soluzione equilibrata e tecnologicamente avanzata, che dialoga con il cuore antico della città.

Nella ex chiesa di fine ‘400 della Madonna della Vittoria (che domenica 23 ottobre alle 20.30 ospiterà anche l’accademia “Francesco Campogalliani” che rileggerà in forma teatralizzata le vite di sette, anonime “donne nell’ombra” comparse in tele o monumenti commemorativi) si scoprirà il bellissimo ciclo di affreschi restaurato nel 2006 dagli Amici di Palazzo Te e dai Musei Mantovani. Luoghi abbastanza inediti: di sicuro la palazzina liberty del Consorzio di bonifica progettata da Pietro Ploner nel 1912: è inaspettatamente bella e delicata con una biblioteca scenografica e la particolare scala a giorno con impressionanti gradini ed alzate in marmo botticino. E così anche il quattrocentesco Palazzo Bonatti, oggi sede del Consorzio di bonifica Garda Chiese, per secoli appartenuto alla famiglia legata ai Gonzaga. E’ un vero compendio di storia dell’arte visto che passa (accogliendone gli stili) dal primo ‘500 all’800, dal Manierismo al Neoclassicismo.

Sia la passeggiata seguendo il Rio, il corso d’acqua duecentesco che si insinua tra vie e vicoli (si potrà partecipare sabato 15, domenica 23 e 30 ottobre) che le due ciclo visite, sono strettamente legate all’acqua. La prima (questo primo weekend, sia sabato che domenica sempre alle 15) condurrà a Forte di Pietole, progettato dal generale Chasseloup-Laubat, inviato di Napoleone sulle rive del Mincio: attraverso un sistema di marchingegni era possibile allagare completamente la zona, in maniera da difendere la città. Sotto corrono vere e proprie “gallerie di contromina” che, in caso di necessità, potevano essere fatte saltare in aria. La seconda ciclovisita (nei due sabati successivi, alle 15) porterà sulla sponda destra del Mincio, seguendo il filo virtuale che collega settecentesche ville private e manufatti legati all’acqua. Ogni luogo visitato sarà illustrato e commentato da esperti sul posto. Nell’antico Foro Boario di Grazie di Curtatore, anche una merenda tipica curata da Fernando Aldrighi e Daniela Bellintani. Durante il percorso, si visiteranno Villa Margherita, Villa Eremo, l’idrovora Angeli e il mulino Quattro Venti. L’ultima esperienza (sabato 29 ottobre) porterà nel salotto di casa Gueresi, dove visse il compositore. Tra preziose raccolte, spartiti, libri, strumenti, si potranno ascoltare le musiche di Gueresi eseguite da un ensemble da camera formato dalla pianista Samanta Chieffallo, e da Carlo Cantini, Luca Bertazzi e Eugjen Gargjola ai violini, Massimo Repellini al violoncello e Thomas Sinigallia alla fisarmonica. Visita straordinaria allo studio del compositore e, a seconda dell’orario, un aperitivo oppure un tè.

Le Vie dei Tesori, il festival che da sedici anni apre e racconta luoghi in Sicilia è dunque pronto a riaprire le porte a Mantova. Nell’isola è già in corso da metà agosto, visto che il pubblico è sciamato felice in 37 borghi isolani, visitati da 12 mila persone; poi la prima tranche a settembre, in otto città - Caltanissetta, Messina, Bagheria, Termini Imerese, Trapani, Marsala, Mazara del Vallo, Enna - e sono stati superati i 40 mila visitatori. La seconda tranche è in corso: a Palermo, dove tutto è partito e che solo nel primo weekend ha messo insieme 19 mila visitatori; e a Catania dove dura l’intero mese; poi Ragusa e Scicli, Carini e Cefalù e l’esordiente Alcamo, dove invece si deve svolgere ancora il terzo e ultimo weekend.
Tutto parte dalla convinzione che i tesori delle città siano un patrimonio condiviso, e che è ancor più nei momenti di crisi che da qui bisogna ripartire come luoghi di riconoscimento della comunità, di tenuta sociale, seppure senza i bagni di folla degli anni scorsi, e nel necessario rispetto delle misure di prevenzione dell’epidemia. Il festival che ha sempre spinto verso modalità 4.0, oggi insiste e rilancia; prenotazione ovunque caldamente consigliata e acquisto dei coupon on line. Basta un coupon unico per accedere alle visite: all’ingresso di ogni sito, verrà smarcato e si accederà immediatamente alla visita, condotta dai volontari e dagli studenti del liceo scientifico "Belfiore", del liceo artistico "Giulio Romano" e del Politecnico - Facoltà di Architettura - Polo territoriale di Mantova.

Un festival trasversale che scopre beni culturali, diventa vettore turistico, investe sui giovani. Ideato nel 2006 per il Bicentenario dell’Università di Palermo, rafforza di anno in anno il suo rapporto con le istituzioni, pur restando autonomo, costruito da Le Vie dei Tesori Onlus. Nel tempo è diventato un forte attrattore turistico che nel 2019 (ultimo anno prima del covid) ha prodotto solo in Sicilia, circa 5 milioni di indotto tra alberghi, ristoranti, trasporti, shopping.

INFO PRATICHE. E’ stato allestito un info point presso l’ex chiesa della Madonna della Vittoria (via Claudio Monteverdi 1) aperto il 14, 15, 16, 22, 23, 29, 30 ottobre dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 17.30.

COME PARTECIPARE
Per partecipare a Le Vie dei Tesori basta acquisire il coupon per l’ingresso con visita guidata sul www.leviedeitesori.com o nell’infopoint allestito durante il Festival. Un coupon da 18 euro è valido per 10 visite, da 10 euro per 4 visite e da 3 euro è valido per un singolo ingresso. Passeggiate ed esperienze con un coupon da 6 euro. Consigliata la prenotazione on line su www.leviedeitesori.com. A chi prenoterà verrà inviata per mail una pagina con un codice QR con giorno/orario di prenotazione da mostrare all’ingresso dei luoghi sul proprio smartphone o stampata. In alternativa, ci si può presentare direttamente all’ingresso dei luoghi mostrando la pagina con il codice QR ricevuta via mail al momento dell’acquisto, ma si entrerà soltanto se ci sono posti disponibili. I coupon non sono personali e possono essere utilizzati da più visitatori, anche simultaneamente e in posti diversi, fino a esaurimento del loro valore. Per chi è sprovvisto del coupon “multiplo” saranno disponibili nei luoghi solo ticket da 3 euro. Le scuole o i gruppi possono scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

SCHEDE, TICKETING, info e curiosità sul festival a Mantova: www.leviedeitesori.com

I LUOGHI DI MANTOVA

1. ex Chiesa Madonna della Vittoria
La pala trafugata e gli affreschi delle volte
La chiesa nacque nel 1495 per volontà del marchese Francesco II Gonzaga, per- celebrare la vittoria di Fornovo sul Taro nel 1495. La costruzione, assegnata al prefetto delle fabbriche dei Gonzaga, Bernardino Ghisolfo, si rifà molto a Andrea Mantegna. L’aula è divisa su due piani da un solaio in legno, probabilmente del 1877, costruito dal Genio Militare. Il piano inferiore ospitava la grande pala della Madonna della Vittoria di Andrea Mantegna che nel 1797 fu trafugata dai soldati francesi, e ora l’originale è al Louvre. La parte superiore ospita un asilo infantile e di solito non è visitabile. Nel 2006, in occasione del restauro degli Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani, venne alla luce un intero ciclo pittorico: dalle dodici vele delle tre campate, si affacciano santi e beati intenti allo studio.
Via Claudio Monteverdi, 1
Tutti i sabati dalle 15 alle 17 e le domeniche dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17
Durata 45 minuti | Gruppi di 15 persone | Accessibilità parziale

2. Palazzina Liberty – Consorzio Bonifica
Il gioiello di inizio secolo scorso che non ti aspetti
La palazzina liberty fu progettata dall’ingegner Pietro Ploner nel 1912, e costruita nella zona che era occupata da un isolato del ghetto. La costruzione rientrava nel più ampio progetto di recupero di un’area centrale della città, la cosiddetta “Piazza sventramento”, destinata ad ospitare altri importanti edifici pubblici. È inaspettata e bella: preziosi richiami liberty, gli affreschi sul soffitto della sala del consiglio dei delegati, con gli stemmi dei Comuni mantovani, la scenografica biblioteca con le sue boiserie in legno stracolme di antichi volumi, il parquet a spina pesce e i soffitti a cassettoni. Bellissima anche la scala a giorno: impressionanti gradini ed alzate in marmo botticino, abbellita da una rara balaustra in ferro battuto dalle volute liberty.
Via Giovanni Battista Spagnoli, 5
Tutti i sabati e le domeniche dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17
Durata: 45 minuti | Gruppi di 15 persone | Parzialmente accessibile ai disabili

3. Palazzo Bonatti
La prestigiosa residenza dai tanti stili diversi
Palazzo Bonatti, oggi sede del Consorzio di bonifica Garda Chiese, è un bell’edificio sorto nel ‘400 nell’allora periferia della città. Mantiene il nome dei primi proprietari, l’importante famiglia mantovana Bonatti, anche se nei secoli è passato di mano. La costruzione fu iniziata da Antonio Bonatti, personaggio di rilievo alla corte Gonzaga nel 1481, e proseguita dal figlio Francesco, a testimonianza del prestigio della famiglia sotto Francesco II Gonzaga, quarto marchese di Mantova, come dimostra l’epigrafe sulla facciata. Il Palazzo è stato spesso rinnovato negli interni, a seconda del gusto del tempo: gli stili variano nelle eleganti stanze affrescate e decorate - la Sala delle grottesche, dello Specchio, degli Imperatori - dal primo ‘500 all’800, dal Manierismo al Neoclassicismo.
Corso Vittorio Emanuele II, 122, 46100 Mantova
Tutti i sabati dalle 15 alle 17 e le domeniche dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17
Durata: 45 minuti | Gruppi di 15 persone | Parzialmente accessibile ai disabili

4. Percorso aereo del Pronao della Basilica di Sant’Andrea
Il mirabile incanto del modello di architettura albertiana
La facciata della chiesa di Sant’Andrea incombe solenne, emblema dell’autori- tà gonzaghesca, sull’angusto spazio di una piazza immersa nel tessuto urbano. L’attuale sistemazione della facciata risale al 1472, quando su progetto di Leon Battista Alberti, viene modificato l’orientamento del sacrario per allineare la nuova chiesa di Sant’Andrea all’asse viario che collega l’area del palazzo signorile con la zona di San Sebastiano, presso la quale sorgerà più tardi anche Palazzo Te. Nel prospetto dell’edificio, l’Alberti propone la tipologia ad arco trionfale modellata sull’esempio dell’arco di Tito a Roma, con la fronte di tempio ispirata al Pantheon romano su cui scarica il peso di un gigantesco nicchione, che enfatizza la solennità dell’arco di trionfo e smorza l’illuminazione della navata.
Piazza Andrea Mantegna – Basilica di Sant’Andrea
Sabati 22 e 29 e domeniche 23 e 30 dalle 10 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17
Durata: 30 minuti | Gruppi di 10 persone | Non accessibile ai disabili

5. Sagrestia maggiore del Duomo di Mantova
Il tesoro affrescato con le tombe dei Gonzaga
Vero e proprio gioiello nascosto nel cuore della città, la sagrestia grande ha una storia particolare. Nata come chiesa dedicata a santa Maria dei Voti, fu il risultato di una pubblica disputa teologica nella “piazza grande” voluta dal marchese Federico I. Progettata da Luca Fancelli che decise di sfruttare un’aula già esistente per la navata principale, rimarrà un corpo a se stante (l’attuale sagrestia) quando l’architetto toscano iniziò a costruire il transetto. All’interno, tra dipinti del XVI secolo, le tombe di Ercole e di Ferrante Gonzaga, oltre al sarcofago che ospitò il corpo di san Anselmo prima della traslazione nel Duomo. Sotto la volta affrescata nel 1482 in stile mantegnesco con otto scene della vita di Maria, si trovano gli armadi in noce di fine ‘600 ricolmi di antichi arredi sacri e paramenti.
Piazza Sordello (ingresso da piazza Canonica del Duomo)
Tutti i sabati dalle 15 alle 17 e le domeniche dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17
Durata: 30 minuti | Gruppi di 20 persone | Accessibile ai disabili

6. Sagrestia SS. Trinità
In mostra per la prima volta i documenti quattrocenteschi
La Sagrestia nuova è uno spazio monumentale a pianta centrale fatto costruire dai Gesuiti nel 1676 per la loro chiesa della SS. Trinità. Dopo la soppressione dell’ordine gesuitico nel 1773, la sagrestia segue il destino della chiesa e per seco- li è utilizzata impropriamente. Negli anni ’70 del secolo scorso passa all’Archivio di Stato di Mantova che vi conserva i documenti, ma inizia anche un lavoro di recupero dell’aula e dell’elegante decorazione a stucco realizzata da Gian Battista Barberini. Il 22 e 29 ottobre, aperta solo per Le Vie dei Tesori, mette in mostra documenti quattrocenteschi che celebrano i 550 anni dalla posa della prima pietra del Sant’Andrea progettato da Leon Battista Alberti e illustrano i rapporti tra il grande architetto e la corte di Ludovico II Gonzaga marchese di Mantova.
Via Dottrina Cristiana, 4
Sabati 22 e 29 dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17
Durata: 45 min | Gruppi di 12 persone | Accessibile ai disabili

7. Teatro Sociale
La struttura dei “palchettisti” nata duecento anni fa
La storia del Teatro Sociale si incrocia inevitabilmente con le vicende della classe cittadina borghese ed intellettuale. Nel 1816 un gruppo di notabili fon- dò la Società dei palchettisti – viva tuttora - per finanziare un nuovo spazio di svago. L’inaugurazione fu il 26 dicembre 1822 esattamente 200 anni fa. Il progetto dell’edificio è dell’architetto Luigi Canonica, allievo del Piermarini. Le decorazioni originali, oggi in parte perdute, sono di pittori mantovani ai quali si unirà anche Francesco Hayez. I palchi di proscenio, di proprietà del teatro, possiedono ciascuno un piccolo retropalco che è invece dei rispettivi palchettisti, utilizzato come saletta privata. Alcuni conservano ancora decori diversi tra loro, dalle boiserie liberty allo stencil di fine ‘800 e grottesche neoclassiche.
Piazza Felice Cavallotti, 14
Sabato 29 dalle 15 alle 17 e domenica 30 dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17
Durata: 45 minuti | Gruppi di15 persone | Accessibilità sì

8. TORRE PILA 1 | PALAZZO DEL PODESTÀ
Si può visitare per la prima volta la torre che dialoga con l’antico
E’ la prima volta che si può visitare la nuova torre del Palazzo del Podestà, progettata da Italo Rota nell’ambito di un più ampio programma di restauro e riuso del complesso monumentale. La torre Pila 1 si colloca nel vuoto della corte interna della Volta del Podestà, spazio di collegamento tra piazza delle Erbe e via Giustiziati, frutto del restauro di Aldo Andreani. E’ stata scelta una soluzione progettuale e tecnologica particolare che funziona da snodo tra Palazzo del Podestà e Palazzo della Ragione: nulla di troppo incombente o invasivo, piuttosto soluzioni equilibrate e tecnologicamente avanzate, che riescono a dialogare con l’antico, svelando nuovi e suggestivi punti di vista sul cuore della città.
Piazza delle Erbe (ingresso da Via Giustiziati)
Sabato 15 e domenica 16 ottobre dalle 10 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18
Durata: 30 minuti | Gruppi di 10 persone | Non accessibile ai disabili

PASSEGGIATE

1. Percorrendo il Rio
Il prezioso canale duecentesco la via dell’acqua tra i vicoli
Il Rio, il prezioso corso d’acqua che attraversa la città e collega il lago Superiore a quello Inferiore, riporta la memoria dei mantovani indietro nel tempo al XII secolo quando Alberto Pitentino progettò questo importantissimo canale d’acqua tra le opere idrauliche a tutela della città. Da allora il Rio dà vita a un paesaggio d’acqua tutto cittadino, che è appunto il percorso di questa visita. Seguire e osservare la via d’acqua attraverso i vicoli e le piazze significa scoprire i riflessi delle abitazioni che vi si specchiano, la vegetazione che si aggrappa ai muri e le piante che sbucano dalle pareti e dai giardini delle case, le “porte d’acqua” che permettono l’approdo. Un canale che scorre da secoli tra le case e accompagna sotto storici ponti fino all’antico Porto della Catena.
Raduno: Chiesa di San Francesco
Sabato 15 e domenica 23 ottobre alle 10 | domenica 30 ottobre alle 15
Durata: 60 minuti | Gruppi di25 persone | Accessibile: si | Contributo: 6€

ESPERIENZE

1. Ciclovisita al Forte di Pietole
Nelle gallerie anti invasione
Grazie agli Amici Volontari del Forte, si visiterà eccezionalmente il forte di Pietole, di proprietà del Comune di Borgo Virgilio, progettato dal generale François de Chasseloup-Laubat a difesa di Mantova: era un’opera di perfetta idraulica e permetteva di regolare le acque del Mincio in modo da allagare la zona a sud della città, isolandola. E’ molto particolare vista la presenza di percorsi al di sotto della fortificazione, vere e proprie “gallerie di contromina” che, in caso di necessità, potevano essere fatte saltare in aria, distruggendo le forze nemiche.
Sabato 15 e domenica 16 ottobre alle 15
Punto di ritrovo: ingresso del Bosco Virgiliano (arrivo previsto ora 15,30)
Visita guidata al Forte durata 90 minuti (Rientro ore 17,30)
Gruppo: max 20 persone | Contributo: 6 euro

2. Ciclovisita Angeli - Curtatone
I “tesori” dell’acqua spiegati sul posto
Un itinerario culturale a tappe, alla scoperta di alcuni “tesori” sulla sponda destra del Mincio, dalle settecentesche ville private ai manufatti legati all’acqua. Ogni luogo visitato sarà illustrato e commentato da esperti sul posto. A Grazie di Curtatore, nello spazio dell’antico Foro Boario da poco rinnovato, la visita ci concluderà con una merenda tipica (cotechino e marmellata) curata da Fernando Aldrighi e Daniela Bellintani. Durante il percorso, si visiteranno Villa Margherita, Villa Eremo, l’idrovora Angeli e il mulino Quattro Venti.
Sabati 22 e 29 ottobre alle 15
Punto di ritrovo: Mantova Belfiore, Monumento dei Martiri
Gruppi: max 25 persone | Contributo: 6 euro

3. Casa Gueresi
Omaggio in brindisi a casa del compositore
Tre appuntamenti musicali con il repertorio di Stefano Gueresi nella casa che fu del compositore e che conserva preziose raccolte, spartiti, libri, strumenti. Il concerto, eseguito dalla pianista Samanta Chieffallo, sarà accompagnato da Carlo Cantini, Luca Bertazzi e Eugjen Gargjola ai violini, Massimo Repellini al violoncello e Thomas Sinigallia alla fisarmonica. Seguiranno una visita straordinaria allo studio del compositore e un piccolo momento conviviale.
Via Giuseppe Mazzini 6/a
Sabato 29 ottobre alle 11.30, 16.30 e 18.30
Ore 11,30 (concerto con aperitivo) | Ore 16,30 (con tè) | Ore 18,30 (con aperitivo)
Gruppi: max 10 persone | Contributo: 6 euro

4. Accademia teatrale “Francesco Campogalliani”
Le donne nell’ombra ritornano in vita
L’universo femminile è pieno (e lo è sempre stato) di “donne nell’ombra”: invisibili, ignorate o nascoste. Eppure ci sono state donne sconosciute di cui si conoscono comunque il viso, la bellezza o la fama, rese immortali dall’arte o dalla cultura, che osservano immobili dalle pareti dei musei o dai monumenti commemorativi. Sette di queste “donne nell’ombra” cercano ora di uscire dall’anonimato, raccontando la loro storia e cercando di riconquistare la dimensione perduta. Deboli o forti, combattive o indifese: tutte sono interpreti di un mondo femminile sommerso e, contemporaneamente, famoso.
Ex chiesa Madonna della Vittoria, via Claudio Monteverdi 1
Domenica 23 ottobre, alle 20.30 | Contributo: 6 euro

 

Ultima modifica il Martedì, 11 Ottobre 2022 13:32

emas2020
Il Comune di Mantova è Registrato EMAS e certificato ISO 9001:2005 e ISO 14001:2015

Comune di Mantova Via Roma 39, 46100 Mantova - Centralino 03763381 - P.IVA 00189800204 - PEC Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Copyright by Comune di Mantova

Login or Register

LOG IN