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La forza di Venere. Tre mostre e un ricco programma a Palazzo Te

I relatori accanto al manifestoDa dove nasce la forza di Venere? Da dove vengono i suoi poteri capaci, grazie ad Amore e Bellezza, di condizionare i desideri e le azioni degli uomini, di proteggere o tormentare innamorati umani e divini?

A queste domande hanno risposto il sindaco di Mantova Mattia Palazzi, il direttore e il presidente della Fondazione di Palazzo Te Stefano Baia Curioni ed Enrico Voceri giovedì 18 febbraio nella Sala Consiliare del Comune di Mantova. In streaming sono intervenuti anche i curatori dei vari progetti Francesca Cappelletti, Claudia Ceri Via e Piero Lissoni.

“Abbiamo cercato di gettare il cuore oltre l’ostacolo –ha evidenziato il sindaco Palazzi -. Per noi è essenziale fare un gioco di squadra. Sono orgoglioso delle scelte che abbiamo fatto. Se lo scorso 28 dicembre non avessimo approvato il bilancio preventivo del Comune per il 2021, non avremmo potuto contribuire con 400mila euro a questo progetto. Invece ora possiamo riattivare la promozione della città attraverso Palazzo Te e le mostre perché siamo convinti che cultura rappresenta un pezzo importante dell’economia e può contribuire a stimolare il turismo, il patrimonio della città e l’occupazione”.

“La lunga stagione pandemica - ha osservato Baia Curioni - è stata un’occasione per riflettere. Dalla riflessione è scaturita l’esigenza di pensare ad un programma di più lungo respiro, quinquennale e non solo annuale. L’idea è quella di raccontare Palazzo Te come palazzo del Mito. Nell’immaginare questo compito abbiamo scelto per primo il mito di Venere, per diversi fattori. Si è trattato di una proposta fatta da Francesca Cappelletti, che da tempo aveva in mente un progetto riguardante questa tematica. A Palazzo Te ci sono ben 27 Veneri raffigurate in varie forme, una presenza eccezionalmente forte”.

Dal 21 marzo 2021, con il progetto "Venere Divina - Armonia sulla terra " – prodotto e organizzato da Fondazione Palazzo Te e Museo Civico di Palazzo Te, e promosso dal Comune di Mantova con il patrocinio del Mibact e con il contributo di Fondazione Banca Agricola Mantovana – tre mostre e un programma di eventi cercano di trovare una risposta, esplorando il mito di Venere come rappresentazione del senso di rinascita dall’antichità fino ai tempi moderni.

Il progetto si avvale di un comitato scientifico composto da Stefano Baia Curioni, Francesca Cappelletti, Claudia Cieri Via e Stefano L’Occaso, ed è stato ideato da Fondazione Palazzo Te per completare una riflessione sul femminile avviata nel 2018 con la mostra Tiziano/Gerhard Richter. Il Cielo sulla Terra e proseguita nel 2019 con Giulio Romano: Arte e Desiderio. Venere Divina si sviluppa in tre momenti espositivi, da una ricognizione sul patrimonio iconografico di Palazzo Te per arrivare a un’ampia riflessione sulla potenza attuale del mito della dea.

Un programma ricco e affascinante che crea incontri con alcuni dei grandi capolavori dell’arte occidentale provenienti da importanti musei europei, dai dipinti di Cranach, Guido Reni, Tiziano e Dosso Dossi a sculture, arazzi e libri.

La prima tappa si apre con Il mito di Venere a Palazzo Te, che dal 21 marzo al 12 dicembre 2021 consente al pubblico di scoprire le oltre 25 rappresentazioni di Venere, tra stucchi e affreschi, presenti nel Palazzo. Un percorso tra miti e favole antiche, raccolto anche in una guida cartacea e multimediale, che si arricchisce con l’esposizione della scultura Venere velata della collezione del Comune di Mantova, appartenuta a Giulio Romano e conservata presso la Galleria dei Mesi a Palazzo Ducale, e dell’arazzo Venere nel giardino con putti, realizzato da tessitori fiamminghi su disegno dello stesso Giulio Romano, di recente ritornato a Mantova grazie a una complessa operazione d’acquisto condotta dalla reggia gonzaghesca, dalla Direzione Generale Musei del Mibact e con il sostegno di Fondazione Palazzo Te.

Il mito di Venere a Palazzo Te è anche l’occasione per organizzare in primavera un convegno internazionale sul tema di Venere.

La seconda tappa è il 22 giugno con l’esposizione Tiziano. Venere che benda Amore, che fino al 5 settembre 2021 porta nelle sale del palazzo mantovano Venere che benda Amore, capolavoro assoluto di Tiziano conservato alla Galleria Borghese di Roma. La tela del maestro cadorino presenta Venere nell’atto di bendare il piccolo Eros appoggiato sul suo grembo, mentre un altro putto, probabilmente Anteros, osserva la scena con aria assorta. Un’opera che si inserisce perfettamente nel progetto "Venere Divina" e costituisce uno dei vertici della rappresentazione della divinità nel Cinquecento.

In occasione di questa esposizione, nel corso del periodo estivo, l’esedra di Palazzo Te viene ripensata per ospitare momenti performativi e artistici, parte del public program dedicato al tema del mito di Venere.

L'ultima tappa del progetto è il 12 settembre con la mostra Venere. Natura, ombra e bellezza, a cura di Claudia Cieri Via, che fino al 12 dicembre 2021 indaga le origini del mito e la sua creazione, grazie al recupero cinquecentesco di leggende e di iconografie antiche.

L’esposizione dedica parte del percorso alla diffusione del mito nelle corti europee, al legame della divinità con le acque, i giardini e i parchi, e con la bellezza delle donne dell’epoca.

Una sezione viene dedicata anche ai “pericoli” di Venere e al legame di maghe e streghe con il culto della dea.

Il progetto espositivo è a cura di Lissoni Associati, il progetto grafico è sviluppato da Lissoni Graphx.

Gli organizzatori hanno rigraziato la Fondazione Banca Agricola Mantovana, iGuzzini e Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani.

Ulteriori informazioni sul sito della Fondazione di Palazzo Te. Ecco il link.

Ultima modifica il Venerdì, 19 Febbraio 2021 10:03

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