Si è concluso con la consegna delle Medaglie d'Onore ai familiari dei cittadini italiani militari e civili deportati ed internati nei lager nazisti il tour degli appuntamenti istituzionali della Giornata della Memoria che si sono tenuti mercoledì 27 gennaio in città. I riconoscimenti sono stati dati nell'aula consiliare in via Roma 39 a nome del Prefetto Michele Formiglio e sono stati conferiti dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A consegnarli è stato il sindaco Mattia Palazzi, affiancato dal presidente del consiglio comunale Massimo Allegretti.
Le benemerenze sono state ritirate dai famigliari degli insigniti: don Dino Biancardi, Franco Raffanini e Giuseppe Raffanini. “Sono onorato di consegnare queste medaglie nell’aula consiliare – ha sottolineato Palazzi -. Oggi anche a Mantova si sono tenute tante iniziative per ricordare una storia che ci riguarda. All’ingresso del Comune abbiamo una lapide che ci ricorda tutti i giorni i nomi dei 104 ebrei mantovani deportati nei campi di concentramento. Solo cinque tornarono. Il Giorno della Memoria serve anche per contrastare quei fenomeni preoccupanti di razzismo e antisemitismo che stanno crescendo in Italia e in Europa. Dobbiamo far conoscere la storia per evitare che le tragedie si ripetano”. Quest’anno le Medaglie sono state assegnate dai sindaci nei rispettivi Comuni per evitare gli assembramenti.
La giornata è iniziata alle 9,30 al binario 1 della stazione ferroviaria, in ricordo del Porrajmos, il genocidio dei sinti e dei rom. Da questo binario partirono i deportati diretti ai campi di concentramento. Alla cerimonia è intervenuto il vice sindaco Giovanni Buvoli che ha sottolineato l’importanza di non dimenticare l’Olocausto per evitare che si ripetano tragedie di queste proporzioni. “Adesso abbiamo l’autorizzazione di collocare la targa-ricordo sul muro della stazione – ha annunciato Buvoli -, appena possibile sarà installata e inaugurata”. Accanto a Buvoli, c’erano il presidente del consiglio comunale Massimo Allegretti, il presidente della Provincia Beniamino Morselli e per la Prefettura il capo di Gabinetto Gianmaria Meneghini. Erano presenti anche l’assessore al Sistema Bibliotecario Alessandra Riccadonna, gli agenti della Polizia Locale e le autorità cittadine. Dopo un minuto di silenzio, è stata deposta la corona. L’esponente dell’Istituto di cultura sinta Luca Dotti ha mostrato e descritto la targa-ricordo, mentre la volontaria dell’Istituto Alisena Del Bar ha letto un brano per ricordare il genocidio subito dagli appartenenti alla minoranza linguistica sinta e rom durante il periodo nazifascista.
Nel pomeriggio l’appuntamento è stato nella Sinagoga di via Govi, dove si è tenuta una cerimonia semplice. Davanti alla sede è stata deposta una corona alla presenza degli esponenti della comunità ebraica e delle autorità cittadine, a partire dal sindaco Palazzi e dal Prefetto Michele Formigli. Accanto a loro c’erano anche il presidente del consiglio comunale Allegretti e il consigliere provinciale Paolo Galeotti. Per la Comunità Ebraica hanno presenziato Emanuele Colorni e Aldo Norsa, oltre ad un gruppo di amici, mentre per l’Anpi è intervenuto il presidente provinciale Luigi Benevelli.