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Supercard Cultura 2021 per i cittadini della città e della provincia: arte a dismisura

La presentazione in aula consiliareDopo l’esperienza positiva della Supercard Cultura proposta nel secondo semestre dello scorso anno, anche per il 2021 Fondazione Palazzo Te vuole riservare a tutti i cittadini di Mantova e provincia il diritto di poter fruire del proprio patrimonio artistico al costo simbolico di 1 euro al mese e di diventarne ambasciatori.

In questo periodo difficile e incerto, Fondazione Palazzo Te, con Comune di Mantova, Museo di Palazzo d’Arco e Fondazione Banca Agricola Mantovana, che ha contribuito alla realizzazione del progetto, intendono dare un segnale di presenza e allo stesso tempo di partecipazione per avvicinare ai musei la città e la provincia di Mantova.

Con Supercard Cultura 2021 si può accedere liberamente per un anno e ogni volta che si desidera ai musei di Palazzo Te, Palazzo e Tempio di San Sebastiano, Palazzo d’Arco, e alle mostre temporanee incluse nell’iniziativa. Oltre agli ingressi illimitati, la card include numerose agevolazioni, tra cui riduzioni e occasioni speciali per assistere agli eventi artistico-culturali della città.

“Abbiamo accolto con entusiasmo la proposta di Fondazione Palazzo Te, insieme a San Sebastiano e Palazzo d’Arco, di rinnovare la Supercard Cultura rivolta ai cittadini della città e della provincia – dichiara il sindaco di Mantova Mattia Palazzi – perché vogliamo che sempre più i mantovani possano accedere liberamente al patrimonio culturale della propria città ed esserne attivi promotori. Nel 2020 abbiamo fatto un importante patto con il mondo della cultura del nostro territorio, ora estendiamo questa alleanza a favore della cultura e delle arti offrendo questa opportunità ad ogni mantovano che ha a cuore la propria città”.

“Supercard Cultura è un gesto di amicizia – racconta Stefano Baia Curioni, direttore di Fondazione Palazzo Te –, un modo per dire che gli spazi culturali, Palazzo Te, Palazzo San Sebastiano e Palazzo d’Arco hanno deciso assieme non solo di essere accessibili, ma anche di essere impegnati a prendersi cura delle persone. Non si tratta solo di un gesto simbolico, ma della proposta di un patto civile. Cultura, spazi creativi, storia, arte, possono diventare il modo del nostro quotidiano e la qualità di una società più forte, unita e libera”.

“Il 2021 si apre con rinnovata speranza – commenta Livio Giulio Volpi Ghirardini, presidente della Fondazione d’Arco –, così come deve accadere tutte le volte che si riprende un cammino particolarmente accidentato che si vuole lasciare alle spalle. Questo progetto corale afferma a più voci quanto la cultura sia necessaria e centrale nella formazione di ciascuno di noi. È con orgoglio, dunque, che la Fondazione d’Arco, che rappresento, partecipi e sostenga con la Supercard Cultura l’accesso al patrimonio pubblico e privato del territorio affinché la frequentazione museale dei cittadini mantovani diventi sempre più familiare”.

“Fin dall’esordio, Fondazione Banca Agricola Mantovana ha contribuito con convinzione alla realizzazione della Supercard Cultura che rappresenta uno strumento unico per avvicinare ancora di più i mantovani al grande patrimonio artistico della città. La Supercard Cultura – dichiara Fiorenza Bacciocchini, direttore della Fondazione Bam - offre ai cittadini di Mantova e provincia l’opportunità di vivere un'esperienza di visita più consapevole: ogni possessore potrà accedere a singole sale, soffermarsi su singole opere o ritornare più volte ai musei senza alcuna limitazione. Si viene a creare, dunque, un’occasione di visita, per così dire, lenta, personale ed intima.”

La card personale è acquistabile online sul sito fondazionepalazzote.it dal 7 gennaio 2021 al costo 12 euro (ridotto studenti: 6 euro), è valida per 12 mesi dalla data di acquisto, è riservata ai residenti nel Comune e nella Provincia di Mantova.

L’idea alla base dell’abbonamento, pensato come un vero e proprio passaporto per la cultura, è di qualificare la presenza e creare un gruppo sempre più largo di ambasciatori del patrimonio mantovano: gli stessi cittadini. Esito di una proficua sinergia tra Comune di Mantova, Fondazione Palazzo Te, Musei Civici e Fondazione Palazzo d’Arco, realizzata grazie al contributo di Fondazione Banca Agricola Mantovana, la Supercard Cultura rappresenta un’importante occasione per rafforzare ancor più il rapporto dei cittadini mantovani con i tesori artistici del patrimonio pubblico e privato del territorio, contribuendo al rilancio con azioni concrete.

 

Condizioni
Acquistabile dal 07.01.2021 e valida per 12 mesi dalla data di acquisto.
Acquista online sul sito www.fondazionepalazzote.it o presso la biglietteria di Palazzo Te.
Riservata ai residenti nel Comune e nella Provincia di Mantova.
Costo: 12 € intero e 6 € ridotto studenti.

Cosa include
Ingressi illimitati a Palazzo Te per 365 giorni dalla data di acquisto.
Ingressi illimitati a Palazzo e Tempio di San Sebastiano per 365 giorni dalla data di acquisto.
Ingressi illimitati a Palazzo d’Arco per 365 giorni dalla data di acquisto.
Ingressi illimitati alle mostre temporanee allestite nei Musei*.
* accesso privilegiato (con biglietto ridotto speciale 5 €) alla mostra autunnale a Palazzo Te “Venere: Natura, Ombra e Bellezza”; (con biglietto ridotto 5 €) alla mostra autunnale a Palazzo d’Arco.

Agevolazioni
Accesso privilegiato a mostre ed eventi (fila “Prenotati/Abbonamenti”).
Eventi straordinari riservati, anche in collaborazione con le principali associazioni e istituzioni culturali della città.
Promozioni speciali.
Canale privilegiato per rimanere informato su tutti gli eventi di Fondazione Palazzo Te.

Come si usa
La card è personale e non cedibile.
La card ha validità di 365 giorni dalla data di acquisto.
La card va esibita in biglietteria e/o al personale dei musei ad ogni ingresso con documento di riconoscimento.

SCHEDE INFORMATIVE

Il mito di Venere a Palazzo Te

Il mito di Venere, nella Grecia antica, è stato narrato per esprimere l’esperienza dell’armonia, dell’appartenenza e della fecondità. La Fondazione Palazzo Te, nel rispondere al tempo presente, ha deciso di dedicare a questo mito, a questa dea, le attività del 2021, completando un ciclo sul femminile avviato nel 2018 con la mostra sull’Annunciazione in Tiziano e Richter e proseguito con la mostra Giulio Romano: arte e desiderio nel 2019.

Partendo dal lavoro di Aby Warburg sulla potenza attuale del mito e delle sue forme, il programma del 2021 esplora la narrazione di Venere nella sua capacità di rappresentare il senso della rinascita dall’antichità alla modernità, proponendo due momenti con l’esposizione di un unico capolavoro nella prima parte dell’anno e una grande mostra autunnale di respiro internazionale per rilanciare il Palazzo al più ampio pubblico dopo questi lunghi mesi di emergenza sanitaria. Oltre alle attività espositive, sarà proposto un ampio public program con un convegno internazionale - dedicato al tema di Venere che sarà trattato non solo da un punto di vista storico-artistico ma anche analizzato attraverso la chiave della poesia e della letteratura dall’età classica all’età moderna -, eventi performativi in collaborazione con le associazioni culturali del territorio, talk e incontri allo Spazio Te: sarà un anno ricco di cultura in cui la Città riparte.

Nella Teogonia, Esiodo racconta che, in giorni antichi, Urano, il dio del cielo fertile, avvolto dalle tenebre notturne, si distese sulla Terra (Gea) in un amplesso amoroso. Crono, armato dalla madre di una falce, lo avrebbe allora evirato, gettando il suo membro nel mare. Dalle bianche schiume del mare generate dal membro di Urano sarebbe allora nata una nuova dea: Afrodite. Afrodite dal mare raggiunse le spiagge di Citera e poi di Cipro: a testimonianza della sua divinità la terra fiorì sotto i suoi piedi; Eros e Imeros, geni del desiderio amoroso, la condussero al cospetto degli Dei.

Afrodite o Venere fu così la dea del mare. Nel mare si è rivelata; il suo apparire ha placato le onde e ha reso le acque splendenti come un gioiello. Afrodite è la dea che incarna il mare quieto e scintillante.
È anche la dea della natura in fiore. Si canta la sua danza con le Cariti, spiriti benefici della crescita.

È dea della Charis, elemento connettivo e rigeneratore delle comunità per Aristotele. Appare nei giardini ogni volta che fioriscono. Tiberiano indica la rosa come immagine di Venere; a Cipro Venere pianta il melograno. È la dea che incarna il fiorire che si rinnova.

È la dea dell’amplesso amoroso. Ma non è Eros, di lussuria e procreazione: la sua presenza esprime una dimensione ampia in cui si compenetrano l’appartenenza reciproca, la grazia dell’unione, l’amabilità irresistibile. Non è il ghermire, ma l’incanto dello sguardo. Pindaro definisce il suo cantare come il lavoro nei giardini di Afrodite e delle Cariti. E così Lucrezio la invoca per acquisire alle proprie parole perenne incanto.
È la grazia insita nella bellezza e la leggiadria, che trionfa senza sforzi perché la beatitudine che essa esprime fa beati anche gli altri.

È il dono del realizzare e del capire, del sedurre e rallegrare, giunge a quanto vi è di più sublime nel mondo del pensiero e della poesia.
Cos’è quindi Venere? Ascoltiamo le parole di Walter Otto: “È la luce che costringe avvincendo ogni cuore, nella quale stanno davanti all’occhio dell’amore tutte le cose e l’interno universo, è la voluttà della vicinanza e dell’unione il cui incanto fa svanire nello sconfinato il contatto tra esseri limitati”.

È la forza capace di unire chi è separato in una nuova immagine del cosmo. L’attrazione che muove il sacro cielo ad avvicinarsi come sposo alla terra. Ricambiato, la feconda e dall’unione sono partoriti fiori e frutti. Venere compie dunque nel mondo degli uomini ciò che Urano aveva avviato e che Crono aveva fermato nel mondo pre-umano: l’unione feconda del cielo e della terra. Solo lei quindi, come suggerisce Lucrezio, può donare la pace al mondo, la pace tra mondi.
Venere è lo splendore possibile, ma anche tremendo.

“Dobbiamo però ricordare che questo regno tanto vasto abbraccia tutto l’universo, comprendendo pure l’orrore e la distruzione. Nessuna potenza può portare tanta discordia e confusione quanto costei, la cui opera è illuminatissima e beata armonia; solo attraverso questa ombra scura il luminoso miracolo di Afrodite assurge a creazione totale”.

Ombra e luce, pacificazione nel desiderio, generazione. Tutte queste parole, che raccontano le speranze del nostro tempo, ci hanno spinti a dedicare il prossimo anno di Palazzo Te a raccontare e vivere assieme, nelle sue diverse forme, il mito di Venere.

Stefano Baia Curioni
Direttore Fondazione Palazzo Te

Nota: II testo è stato composto facendo riferimento a: W. F. Otto, Gli dei della Grecia, Milano, 2004 [1987] pp. 97-109; Aristotele, Etica Nicomachea (libro V); testi di Esiodo; K. Kerenyi, Gli dei e gli eroi della Grecia, Milano, 1976; J.P. Vernant, Religione, Storia, Ragione, 2009 [1979], Milano; R. Cantoni, La filosofia del Mito, 1962.

Il programma degli eventi 2021 al Museo di Palazzo d'Arco

Per l’anno appena cominciato il Museo di Palazzo d’Arco ha in programma una ricca serie di appuntamenti in cui arte, collezionismo e teatro dialogano insieme in perfetta armonia.

Dopo la pausa dovuta alla pandemia, il primo pensiero sarà rivolto alla contessa Giovanna d’Arco e con l’evento Auguri Contessa si festeggerà l’apertura del museo e la sua anima ispiratrice, Giovanna. Il palazzo dunque inaugurerà con un tour guidato ad alcuni salotti settecenteschi, che saranno eccezionalmente aperti, dove fotografie storiche, l’albero genealogico della famiglia e alcuni preziosi oggetti racconteranno parte della vita della generosa nobildonna. Si aggiunge una speciale sorpresa: l’esposizione di due magnifici soprabiti da sera di sartoria italiana degli anni venti del Novecento, uno dei quali appena restaurato, che ci condurranno, anche se solo per poco, nel fervore degli anni ruggenti.

La ricchezza dei tessuti e la preziosità dei dettagli, sarà il filo conduttore degli appuntamenti di primavera, dedicati agli Antichi tessuti di Palazzo d’Arco, percorsi guidati di osservazione delle stoffe e di narrazione della loro storia, spaziando dalla moda aristocratica all’abito della dimora nobiliare, in un alternarsi di sacro e profano. Durante i tour sarà aperta straordinariamente la piccola Cappella che ospita oltre ad alcuni parati liturgici la scultura settecentesca della Madonna Vestita.

Inoltre per gli amanti del viaggio e per i curiosi della natura continuerà la mostra Diario di viaggio. Luigi d’Arco e i naturalisti dell ‘800, inaugurata nel settembre 2020, che racconta il viaggio del conte Luigi e di chi come lui ha intrapreso il sentiero delle scienze naturali. Le sette sezioni in cui è articolata la mostra ospitano fossili e uccelli impagliati, conchiglie e curiosità marine, palchi fossili ed erbari, oltre a raffinati volumi di scienza e taccuini manoscritti.

Si aggiunge che a primavera saranno completati i restauri dell’Orangerie, che tornerà a risplendere nel giardino romantico di Palazzo d’Arco. La riapertura è un evento particolarmente atteso poiché l’ambiente affacciato sull’orto botanico era stato chiuso per i danni subiti dal sisma del 2012; il padiglione del giardino d’inverno, ornato dalla bella vasca a fontana verso cui si slancia la Tuffolina, sarà finalmente accessibile ai visitatori.

Anche quest’anno non mancherà il ciclo di incontri dedicati ai Misteri dello Zodiaco nella magnifica sala affrescata da Giovan Maria Falconetto che, come è consuetudine, inizierà con la festa del Solstizio d’estate.
A luglio il cortile dell’esedra di Palazzo d’Arco tornerà ad essere il salotto estivo della città con la Rassegna di arte e teatro che vede protagonisti la Fondazione d’Arco e l’Accademia Teatrale “F. Campogalliani” in un programma “di sala” particolarmente ricco di racconti, drammatizzazioni e meraviglie svelate.

In autunno 2021 è attesa una mostra voluta dalla Fondazione d’Arco per celebrare la Bellezza, che si ritrova nello spirito e nella produzione artistica neoclassica, negli esemplari scultorei antichi e nell’arte dei calchi del Settecento. Protagonista sarà il conte G. Gherardo d’Arco, committente del ricostruzione neoclassica della dimora di famiglia, e al contempo prefetto della Reale Accademia Teresiana. Sensibile all’arte del calco in gesso in concomitanza con il rinnovarsi di un diffuso spirito classicista, e comprendendone perfettamente le finalità didattiche ed estetiche, ne fu promotore in ambito privato e pubblico.

Info Fondazione Palazzo Te

Info Palazzo Te

Info Museo di Palazzo d'Arco

 

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