Quest'anno ricorre quest'anno il 71° anniversario. Un ampio schieramento di autorità civili e militari e cittadini si sono radunati davanti al monumento della Resistenza ai giardini di viale Piave dove erano presenti il picchetto d'onore del IV Reggimento Peschiera, i Labari e i Gonfaloni dei rappresentanti delle associazioni Combattentistiche e d'Arma, gli scout e un gruppo della associazione eQual. Le istituzioni erano rappresentate tra gli altri dal Prefetto Carla Cincarilli, dal sindaco Mattia Palazzi (affiancato dal presidente del consiglio comunale Massimo Allegretti, dal vice sindaco Giovanni Buvoli e da tutti gli assessori comunali), dalla consigliere regionale Anna Lisa Baroni e dalla vice presidente della Provincia Francesca Zaltieri.
La cerimonia ha preso il via con l'inno d'Italia e, la messa al campo celebrata dal cappellano militare don Stefano Peretti e la preghiera del Caduto. Quindi, è intervenuta l'attrice Francesca Campogalliani che ha letto il messaggio della partigiana Maria Zuccati che non ha potuto presenziare perché costretta a stare a casa per un infortunio. "Nel marzo del 1946 – ha scritto nella sua nota– l'Italia finalmente ha introdotto il suffragio universale riconoscendo il diritto di voto alle donne e il diritto ad essere elette. E' stata una grande conquista per tutte".
Poi si è passati alla commemorazione ufficiale da parte del sindaco Mattia Palazzi: "Questa è una storia solida che ha radici profonde – ha sottolineato -. E' la nostra storia migliore. Ed è per questo che dobbiamo onorarla ogni giorno, nei nostri comportamenti, nell'esercizio dei nostri compiti istituzionali, ma ancor prima nel nostro dovere di uomini e donne liberi. Mi preoccupa e credo debba preoccuparci tutti sentirla, in qualche modo, nella percezione di troppe persone e troppi giovani, una storia di altri tempi, semplicemente passata. Proprio per questo dobbiamo fare di più e meglio per consegnarla alle nuove generazioni, di consegnare una storia viva e vitale perché comprendano che solo ribadendo i valori di questa straordinaria esperienza, solo rileggendo la vicenda della costruzione della nostra identità, possono capire cosa sono stati il fascismo e il nazismo e cosa è stata la Resistenza". Ed ha aggiunto: "Trasmettere questi valori, trasmettere la forza, ed anche la fragilità della libertà, è oggi più che mai fondamentale. Quanto sta accadendo nel mondo, anche molto vicino a noi, presenta caratteri di drammaticità e di novità sconvolgenti: terrorismo, dimensioni e durata della crisi economica ed occupazionale, movimenti di interi popoli, guerre che durano da anni, fondamentalismi e nuove barbarie determinano in tutti noi ed in ciascuno di noi paure e insicurezza. Paure e insicurezza che rischiano di minare, se non riscopriamo insieme i valori della Liberazione, quella stessa idea di libertà e dignità dell'uomo che hanno costruito e animano il concetto stesso di democrazia".
Le autorità, successivamente, hanno deposto le corone d'alloro. Dopo la cerimonia, i giovani di eQual hanno cantato "Bella ciao" e altri brani di lotta. L'altro momento celebrativo si è tenuto al Famedio dove è stata deposta la corona in memoria dei caduti. Nella Sinagoga di via Govi si è tenuta la commemorazione con la lettura, da parte del presidente della Comunità Ebraica Emanuele Colorni, dei nomi dei deportati mantovani. Al termine è stata deposta una corona al cimitero ebraico in via Legnago. Nel pomeriggio in piazza Mantegna si è esibito in un concerto la "Banda Città di Mantova" che ha attirato un pubblico numeroso. Per il Comune di Mantova sono intervenuti il sindaco Palazzi e il presidente del consiglio comunale Massimo Allegretti.