La carta di Milano fa riferimento alla correttezza nell'informazione sui carcerati o ex carcerati senza infierire sulle persone o travalicare il senso delle notizie per distorcerne il significato. E' stata presa inconsiderazione l'esperienza dei giornali penitenziari e il modo di fare notizia nel rispetto quella privacy che spesso non viene ignorata sbattendo in pubblico il dramma nelle famiglie.
Se una persona è sotto accusa, non si deve infierire con notizie non provate di colpevolezza e, in ogni caso, non si deve colpire la famiglia per divulgare notizie che non hanno attinenza con il fatto, ma che portano le persone alla disperazione semplicemente perché sono parenti dell'accusato o della vittima. L'appuntamento è stato organizzato dall'Ordine dei giornalisti di Milano con il patrocinio del Comune di Mantova.
Dopo i saluti del sindaco Nicola Sodano e del vescovo di Mantova monsignor Roberto Busti, sono intervenuti come relatori il Presidente dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia Gabriele Dossena, il consigliere dell'Ordine lombardo Mario Consani, la scrittrice Elisabetta Bucciarelli, la direttrice della Casa Circondariale San Vittore di Milano Gloria Manzelli, la direttrice del periodico Carte Bollate Susanna Ripamonti. Il seminario è stato anche un momento formativo per i giornalisti che da quest'anno hanno l'obbligo di frequentare i corsi professionali deontologici.